?? vero, mancano i soldi, ma ancor di pi manca il coraggio. La crisi non aiuta la parit femminile?: lo afferma Susanna Camusso, segretario generale Cgil in una intervista a Repubblica. ?Eppure – afferma Camusso – le donne sono cambiate e stanno gi cambiando il paese. Ora per bisogna eliminare i pregiudizi, proporre una nuova idea della famiglia e del lavoro e ammettere che il problema esiste?. ?La crisi non aiuta l’evoluzione ? continua Camusso ?, spinge verso meccanismi difensivi. In questi ultimi anni la contrattazione stata focalizzata sulla difesa dei posti di lavoro e ha trascurato la questione femminile. Per le donne sono cambiate e limiti e pregiudizi si possono superare?.Il ruolo delle donne tra diritti e rivendicazioni, in un mondo sempre pi invischiato in una crisi che non aiuta di certo la parit femminile. Su questo tema le donne delle Cgil si troveranno a discutere, a Roma, il 5 e il 6 giugno, in occasione della loro assemblea nazionale (diretta su RadioArticolo1).Saranno pi di cinquecento tra delegate e dirigenti di tutta Italia al Teatro Capranica, per fare il punto a distanza di quattro anni dall’ultimo appuntamento del genere. Un programma molto fitto, con l’obiettivo di condividere idee e azioni per cambiare e segnare la contrattazione, il welfare e il paese stesso partendo da un’evidenza: il divario che c’ tra la condizione delle donne nel nostro Paese e la necessit che quest’ultimo ha di investire in particolare sulle giovani donne per uscire dalla crisi e crescere?.Non dunque un caso se sar proprio un inno al coraggio delle donne ad aprire la due giorni di discussioni, con ?La ballata di Lea, il canto su Lea Garofalo (uccisa e sciolta nell’acido dall’ex compagno boss della ‘ndrangheta). Poi Serena Sorrentino aprir i lavori dell’assemblea che sar conclusa dalla segretaria nazionale.I temi – si legge in una nota stampa – affronteranno il ruolo delle donne tra diritti e rivendicazioni. Il messaggio della cantastorie Francesca Prestia – prosegue la nota ha un altissimo valore simbolico. Intanto, perch la musica spezza il silenzio, che il primo obiettivo di chi uccide. Finch ci sar voce, finch ci sar ascolto e memoria, una vita non andr sprecata. Un vanto un’invocazione a noi, che Lea attraverso Francesca vuole farci: per rivendicare la sua libert di scelta come donna, sulla strada della lotta alla ‘ndrangheta. Una lotta a cui Lea ha offerto la sua vita, guadagnando per sempre, al Paese che colpevolmente non ha saputo proteggerla, il dovere del ricordo e della testimonianza della libert e del diritto di scegliere, contro l’oscurit del crimine. Donne calabresi, esempio di forza, alle quali guardare. Da rassegna.itÿ
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