L’organizzazione criminale di tipo camorristico scoperta a Firenze e che ha portato ad arresti e sequestri per nove milioni di euro era specializzata principalmente all’acquisizione di aziende in crisi. E’ quanto emerge dalle indagini dirette dalla Dda di Firenze. Dopo l’offerta iniziale di aiuti e sostegni economici il gruppo, capeggiato dai clan Ligato, Russo e Bardellino ,ne assorbiva completamente la gestione anche attraverso violenze e minacce. Inoltre la contabilit delle societ acquisite veniva gestita quasi completamente al nero. L’evasione fiscale era basata sulla costituzione di societ cartiere, cio esistenti solo sulla carta, che emettevano fatture false a beneficio di societ del settore tessile, le quali, a loro volta, le contabilizzavano generando cos falsi crediti di imposta impiegati poi per il pagamento dei tributi attraverso l’istituto della compensazione. Le societ erano intestate a prestanome, che per questo compito percepivano dagli 800 ai 1.500 euro al mese, e avevano una durata media di due anni: quindi venivano liquidate e sostituite con altre dello stesso tipo. Fori di proiettili sulle portiere delle auto, minacce a mano armata, intimidazioni mostrando la pistola: questi alcuni dei metodi adottati nel corso degli anni dal gruppo criminale che si era insediato in Toscana dalla met degli anni ’80.(ANSA).
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