Cacciata casa perché lesbica, Toscana Pride ‘pronto sostegno’

“Il Comitato Toscana Pride dichiara il proprio sconcerto rispetto alla notizia riportata da Fanpage.it che ci racconta dell’ennesimo caso di lesbofobia: la storia di una ragazza di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, cacciata di casa dai propri genitori per il semplice fatto di essere lesbica. Una storia che ci restituisce l’orrore proprio dietro e dentro casa. Secondo quanto riportato dai media, alla vittima sono state rivolte frasi profondamente offensive e minacciose e le è stato impedito di prendere con sé gli effetti personali e gli oggetti di sua proprietà nel momento in cui i suoi genitori le hanno intimato di andarsene di casa”- Così, in una nota, il Comitato Toscana Pride che vuole esprimere la piena vicinanza e solidarietà alla giovane e “renderci disponibili a fare quanto nelle nostre forze per supportarla in questa difficile situazione”. “Siamo contenti e contente che il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni abbia pubblicamente condannato quanto accaduto e che si sia proposto di aiutare la 22enne – riprende la nota -. Tuttavia, non può sfuggirci la triste concomitanza temporale tra questo episodio e il rinvio continuo della calendarizzazione del Ddl Zan in Parlamento. Questo, l’abbiamo ripetuto più di una volta, è un paese dove l’odio che discrimina ha troppi spazi. Solo attraverso un cambiamento radicale della nostra società e delle leggi sarà possibile che episodi come questo, non si ripetano mai più.- continua il Comitato Toscana Pride – Va infatti ricordato che il disegno di legge sull’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, la misoginia e l’abilismo, oltre a punire l’istigazione all’odio, la discriminazione e la violenza, promuove e sostiene la creazione di Centri di accoglienza a sostegno delle vittime di crimini d’odio. Ribadiamo anche con fermezza che, ancor più in questo momento buio, fatti come questi sono esecrabili e da condannare”.
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Cacciata di casa perché lesbica, Nardini ‘Approvare Ddl Zan’
“È una vicenda dolorosissima, che ci impone di riflettere molto su quanto ci sia ancora da lottare per costruire una cultura diffusa di rispetto e di uguaglianza verso le persone Lgbtqia+”. Lo ha detto l’assessora regionale alle Pari opportunità Alessandra Nardini commentando la vicenda di una ragazza di Castelfiorentino cacciata dalla famiglia perché omosessuale. “E’ una ragazza che a soli 22 anni viene giudicata, offesa e cacciata di casa semplicemente per ciò che è. Come possiamo accettare che ancora accadano queste cose? Mi rincuora, nel dramma, l’iniziativa appassionata del sindaco Falorni e lo stringersi della comunità di Castelfiorentino attorno a questa ragazza. Purtroppo, nonostante le conquiste raggiunte, accadono ancora episodi come questo, a dimostrazione di come l’omofobia sia ancora radicata e presente nella nostra società provocando esclusioni e discriminazioni addirittura dentro le famiglie, che dovrebbero essere per eccellenza contesti di accoglienza – ha ripreso Nardini -. Storie come questa confermano quanto sia importante il lavoro che stiamo portando avanti, come Regione e come amministrazioni locali, per combattere stereotipi e discriminazioni legate al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere, ma ci dicono anche quanto sia ormai irrimandabile, a livello nazionale, l’approvazione del disegno di legge Zan, per sancire il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino a non subire discriminazioni e violenze per chi si è o per chi si ama”. “Per questo – prosegue l’assessora – ho promosso un appello a sostegno del disegno di legge: perché dalla Toscana, terra da sempre all’avanguardia nei diritti, arrivi forte e chiaro il messaggio che nessuna forma di insulto, discriminazione, violenza, esclusione contro le nostre concittadine e i nostri concittadini Lgbtqia+ deve essere più tollerata o minimizzata”. Dall’assessora Nardini “il mio abbraccio più grande” alla 22enne. (ANSA).

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