BORSE E SPREAD: MONTI INCOLPA SPAGNA E MARCEGAGLIA

di Enrico Galantini da rassegna.it Le prime pagine dei quotidiani di oggi sono divise tra borse e spread, da una parte, e lo psicodramma leghista con l?autodafŠ nel palazzo dello sport di Bergamo dall?altra (ma questo, grazie a Dio, non rientra nella nostra mission e perci• ce lo ? e ve lo ? risparmiamo). E se su Il Corriere della Sera l?ineffabile duo Alesina-Giavazzi invita (ma non Š una novit…) a tagliare le spese, per quanto riguarda la giornata nera di Borsa e spread (Milano capolista in negativo con quasi il 5 per cento in meno e lo spread sopra quota 400) Monti ufficialmente (e anche ufficiosamente) Š cauto: ?Monitoriamo la situazione ma niente allarmismi?, Š questo il primo messaggio che arriva da ambienti vicini al presidente del Consiglio che spiegano anche le cause di quei dati negativi: ?Si tratta di cause esogene?, cioŠ fattori esterni alla situazione italiana che niente hanno a che fare con le ultime vicende sulla riforma del lavoro e le critiche della stampa internazionale. Ma i retroscena dei quotidiani raccontano un?altra storia. E parlano di ?contagio spagnolo? temuto dal premier e anche di una sua particolare arrabbiatura con Emma Marcegaglia. Scrive Alberto D?Argenio su La Repubblica: ?Per il capo del governo ha un nome e cognome la causa che ha fatto crollare Piazza Affari: Š la presidente uscente di Confindusttia. Se sullo spread non influisce particolarmente, la Marcegaglia con le esternazioni dell’ultima settimana contro il nuovo articolo 18 e ieri contro la politica economica dei professori ?ha una enorme influenza sui mercati?. In sostanza le ipotesi che si fanno sull’I 9002 in volo tra il Cairo e Roma sono queste: ?Vuole scendere in politica e per farlo ci attacca, ma cos d… la sensazione ai mercati che gli imprenditori stiano sfiduciando il governo ed Š un gioco al massacro??.Intanto, riporta Il Sole 24 ore, ?La riforma Fornero inizia stamane l’esame in commissione Lavoro del Senato. I lavori saranno aperti dagli interventi dei due relatori al ddl; Tiziano Treu (Pd) e Maurizio Castro (Pdl), alla presenza del ministro del Welfare che potrebbe essere ascoltata nei prossimi giorni. Poi, a partire dalle ore 15, si terranno le prime audizioni delle parti sociali, secondo una ?road map? decisa ieri sera dall’ufficio di presidenza della Commissione Lavoro di palazzo Madama. I senatori ascolteranno, nell’ordine, le ragioni di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria per poi entrate nel vivo dell’esame forse gi… il partire dalla prossima settimana. ?Le consultazioni saranno molto approfondite?, ha assicurato uno dei due relatori, Maurizio Castro. Ma l’esame della riforma del lavoro dovr… viaggiare ?in tempi assolutamente celeri? ha detto il presidente della Commissione Lavoro del Senato, Pasquale Giuliano. Le audizioni si dovranno chiudere entro il 18 aprile. Mentre la discussione generale e il voto sull’articolato Š previsto per fine mese, con l’approdo in aula del ddl indicato per i primi di maggio?. Sulla riforma e i suoi limiti vi segnaliamo le lamentele sul fronte delle imprese: la lettera di Maurizio Sacconi a Il Corriere della Sera e lo sfogo del presidente di Confcommercio Sangalli a Il Giornale.Oltre alla partita sul lavoro ancora da giocare in Parlamento, per Emma Marcegaglia c’Š quella, altrettanto importante, della pressione fiscale. Lo racconta Giusy Franzese su Il Mattino: ??Penso che il governo si debba porre il problema serio di abbassare le tasse su lavoratori e imprese?. Per il presidente uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, la pausa pasquale Š servita ad attutire un po’ i toni sulla riforma del mercato del lavoro, ma non le preoccupazioni. Ormai in Italia, secondo la leader di viale dell?Astronomia ?le tasse pesano per il 45% sul Pil e per chi paga le tasse siamo ad una pressione fiscale del 60%, uno dei livelli pi— alti in Europa??. Un appello, quello di Marcegaglia, ?condiviso pienamente dalla Cisl di Raffaele Bonanni ? scrive ancora Franzese ?, che rilancia chiedendo alle imprese di ?unire le forze per convincere il governo ad aprire il capitolo delle tasse e della crescita?. Secondo il leader del sindacato di via Po, che non esclude mobilitazioni sulla questione tasse, ci vorrebbe ?un patto nazionale per il Paese??.Oggi intanto Š anche il giorno della verit… sugli esodati. Scadono infatti i sette giorni chiesti dal ministro Fornero per far luce sulla questione e la Commissione tecnica tra Inps, Ragioneria e ministero del Welfare dovrebbe comunicare il numero reale di lavoratori interessati: 350 mila secondo i sindacati, solo 65 mila quelli protetti dalle risorse stimate dal governo (5 miliardi in 7 anni, dal 2013 al 2019). Lo ricorda Valentina Conte su La Repubblica, che segnala come si faccia ?strada nel governo l’ipotesi di estendere l’Aspi, il nuovo ammortizzatore sociale, ai lavoratori pi— anziani che nel corso del 2013 si troverebbero a non pi— di due anni dai requisiti di pensionamento. Soluzione considerata, per•, con scetticismo dai sindacati. Primo, perch‚ l’Aspi arriva al massimo a 1.119 euro lordi mensili per 18 mesi, mentre i sussidi anche all’80% dell’ultima busta paga. Secondo, perch‚ i contributi figurativi, non pi— legati all’ultimo stipendio, sarebberodecurtati. ?La soluzione va trovata per tutti e deve essere una soluzione previdenziale?, avverte Vera Lamonica, segretaria confederale Cgil. ?? complicato e pericoloso distinguere in quella platea di lavoratori?.Di esodati, ma non solo, parla Giovanni Centrella, segretario generale dell?Ugl, intervistato da l?Unit…. ?Per gli esodati bisogna trovare una soluzione perch‚ non si pu• far pagare due volte a loro, che il lavoro lo hanno gi… perso, la riforma delle pensioni?. ?Per me gli esodati sono pi— di 350mila ? continua ?. Ci sono migliaia di aziende piccole e piccolissime in cui i lavoratori hanno fatto accordi per accettare di uscire senza che l’Inps ne sappia niente. E me ne convinco sempre di pi— sentendo la Fornero dire che ?non ci saranno risorse per tutti?. Un modo per mettere gi… le mani avanti. Spero che alla fine si trovi la copertura perch‚ tutti gli esodati possano andare in pensione. Ma non sono fiducioso?. Le critiche di Centrella al governo non si limitano agli esodati. Il segretario dell?Ugl ce l?ha anche con la riforma del lavoro. ?Girando per l’Italia posso assicurarle che la riforma la posso spiegare in tutte le lingue e in tutte le salse, ma i lavoratori non la prendono bene. E non sono certo degli oltranzisti, ma persone responsabili che per• non accettano molte cose di questa riforma, a partire dalla modifica, per fortuna temperata dall’intervento dei partiti, all’articolo 18?

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