E’ scontro sul rinnovo del contratto dei bancari. Da una parte ‘lAbi, parte datoriale, che si dice ?non disposta? a concludere l’accordo ?a tutti i costi?. Dall’altra c’ la Fisac Cgil, rappresentante del lavoratori, per la quale rinnovare il contratto nazionale ? un diritto per tutti?. In mezzo c’ una trattativa, interrotta gi alla fine del mese scorso, e un contratto nazionale gi prorogato fino al 31 dicembre.Il botta e risposta serrato tra Abi e Fisac chiarisce la delicatezza del momento. Parlando del rinnovo, Alessandro Profumo, che guida la delegazione di Abi, ha minacciato: ?Stiamo lavorando per arrivare a concludere un contratto, non concludiamo un contratto a qualsiasi prezzo e a qualsiasi costo, sottolineando che anche se le trattative si sono interrotte, i colloqui proseguono.Le trattative sono una cosa, i colloqui un’altra, ha detto.?Rinnovare il contratto nazionale un diritto per tutti i lavoratori e lavoratrici della categoria – ha replicato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale – Per questa ragione, dopo l’interruzione delle trattative, sono partite le assemblee in tutti i luoghi di lavoro, insieme al blocco delle relazioni industriali nei gruppi dal 29 dicembre, e prevediamo lo sciopero generale del settore a fine gennaio, con l’obiettivo di rimuovere le pregiudiziali che hanno portato alla rottura del tavolo, ristabilire la pari dignit tra le parti e conquistare cos il rinnovo del contratto nazionale di lavoro?.Sull’annuncio di sciopero, Profumo ha rilanciato: Dobbiamo avere l’occhio sulla stabilit del sistema bancario nel lungo periodo, quindi non possiamo modificare determinati punti di vista a fronte di eventi di breve periodo. A una domanda sulla data di disdetta del contratto, ha invece risposto: Vedremo, ci sono anche passaggi importanti, tipo il comitato esecutivo.?Ricordo a Profumo – gli ha risposto Megale – che il contratto nazionale di lavoro la carta costituzionale delle relazioni industriali nel settore ed stato capace nella sua storia di produrre grande innovazione, non ultima la grande attenzione rivolta all’occupazione giovanile attraverso la costituzione del fondo per l’occupazione dei giovani. Per questo rinnovarlo un impegno e un vincolo che riguarda non solo noi ma Abi stessa se ne deve far carico, superando quelle pregiudizi che nei fatti hanno impedito lo svolgimento di un vero negoziato, portando alla rottura. Anche noi – ha continuato il leader della Fisac Cgil – come sindacato abbiamo chiare le difficolt in cui versa il paese, e anche le prospettive del settore, per questo abbiamo avanzato una piattaforma snella, adeguata all’inflazione reale per tutelare il potere d’acquisto, capace di mettere al centro l’area contrattuale e l’occupazione, insieme ad un progetto di modello di banca al servizio del paese che sin qui i banchieri non hanno mai voluto discutere. ? tempo anche per loro di un ‘ravvedimento operoso’?, ha concluso Megale. da rassegna.it
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