No dei Cobas al confronto -Bus fermi per ventiquattro ore, oggi i lavoratori di Ataf incroceranno le braccia per tutta la giornata. Si tratta dello sciopero che lo scorso primo marzo aveva subito uno slittamento a causa della data ravvicinata con lo stop dei lavoratori della tramvia. Ma se i Cobas ribadiscono il no alla vendita ai privati di una parte di Ataf, le altre sigle sindacali sembrano invece pronte a risedersi al tavolo con l`azienda gi il prossimo gioved per discutere di garanzie per trasporto pubblico. Intanto oggi, oltre allo stop dei bus, ci sar un presidio davanti alla sede di viale dei Mille e dalle 16.30 frittelle, cenci e vin santo per tutti. La trattativa sindacale si era fermata al muro contro muro sul tema della privatizzazione. Il processo di vendita del ramo di servizio dell`azienda per avviato: sono arrivate le manifestazioni di interesse, sei in totale, ed entro l`estate si concluder la gara.La scorsa settimana le segreterie dI Cgil, Cisl e Uil sono state convocate dall`azienda, ma non la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) che comprende anche i Cobas. ®Ci siamo impegnati a calendarizzare degli incontri spiega Massimo Milli della Cgil – e abbiamo riportato al tavolo anche la Rsu. Come Cgil credo che sia fondamentale discutere del capitolato di vendita di Ataf e della gara unica regionale per il tpl. Devono essere previste delle clausole sociali e anche lo sciopero deve essere riportato su questo baricentro, non possiamo rimanere al no alla vendita¯. Di tutt`altro avviso il coordinatore della rsu di Ataf, Alessandro Nannini dei Cobas: ®La delibera del Consiglio comunale ha dettato il percorso, che garanzie si possono chiedere adesso? Con chi faccio un accordo se poi il proprietario cambier ?¯, dice Nannini. L`altra questione aperta tra direzione e sindacati quella della sala radio,con il sistema di posizionamento che consente ad Ataf di controllare in ogni momentola posizione dei mezzi. L`azienda chiede un nuovo accordo sindacale, unica alternativa all`ok ministeriale per il suo utilizzo, ma i lavoratori sollevano qualche dubbio sul rispetto della legge sulla privacy. […]Federica Sanna, Corriere Fiorentino, 14.03.2012
28 minuto di lettura