ART.18: MARCEGAGLIA, NO ABOLIZIONE MA SINDCATI NON PROTEGGANO LADRI E FANNULLONI

Confindustria non vuole abolire l’articolo 18 ma licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere, con un sindacato che non protegge assenteisti cronici e ladri. Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, intervenendo a un convegno di Federmeccanica a Firenze. Non vogliamo – ha assicurato – abolire l’articolo 18, la reintegra deve rimanere per i casi discriminatori, ma vogliamo poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere. E allo stesso tempo, ha aggiunto, vorremmo un sindacato che lotta anche fortemente con noi per tutelare il lavoro, ma che non protegge assenteisti cronici, ladri e coloro che non fanno il loro mestiere. La Marcegaglia ha spiegato che per Confindustria la modifica dell’articolo 18 da sola non risolve tutti i problemi di crescita ma avere una lotta alla flessibilita’ cattiva e una flessibilita’ in uscita aiuta le aziende e i lavoratori e rende il mercato piu’ fluido. Dunque gli imprenditori sono d’accordo sulla necessita’ di abolire la flessibilita’ cattiva perche’ non vogliono sfruttamento e precariato, ma dicono no a un costo maggiore sulla flessibilita’ buona perche’ irrigidire e far costare di piu’ la flessibilita’ buona significa piu’ flessibilita’ cattiva e lavoro nero. Quello della flessibilita’ in uscita, ha ammesso, e’ un tema molto delicato, rispettiamo le sensibilita’, in questo Paese ci sono stati anche dei morti, stiamo cercando di lavorare con attenzione ma questa cosa va portata avanti. Infatti, ha spiegato, una azienda deve poter cambiare gli assetti occupazionali, e vogliamo lavorare anche sui licenziamenti disciplinari e vorremmo avere un sindacato nostro alleato che deve tutelare i bravi lavoratori, che sono la stragrande maggioranza. La Marcegaglia e’ tornata a parlare anche della questione degli ammortizzatori, ribadendo che adesso siamo in un momento di crisi drammatica, una delle peggiori e dunque per almeno due anni non dobbiamo toccare gli attuali ammortizzatori sociali che hanno dimostrato di funzionare. La leader di Confindustria ha anche messo in guardia sui rischi da tenere in conto nel momento in cui si introduce un sussidio di disoccupazione generalizzato che puo’ diventare uno strumento in cui ci possono essere tanti problemi e imbrogli e gente che non e’ reincentivata a tornare a lavorare.

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