ART.18: CGIL, IN DDL MOLTE ALTRE GRAVI NORME DEREGOLATORIE INACCETTABILI

Non contiene solo una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro, che da tempo denunciamo, ma anche importanti e gravi norme deregolatorie. E’ quanto denuncia il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito al disegno di legge 1167-B che potrebbe essere approvato in modo definitivo domani dal Senato.Il testo, infatti, fa sapere il dirigente sindacale, contiene anche l’inaccettabile scelta sull’apprendistato a 15 anni, derogando contemporaneamente all’obbligo scolastico e all’eta’ minima per il lavoro minorile fissata a 16 anni. E ancora, si vuole riattivare le deleghe conseguenti all’accordo del 23 luglio 2007, fatte prima volutamente scadere. Perche’?.L’unica risposta – spiega il sindacalista – e’ che si voglia utilizzarle come scorciatoia, cosi’ il Parlamento sara’ chiamato ad esprimere solo un parere per la riforma degli ammortizzatori sociali, mentre e’ lampante la diversita’ delle proposte del Governo annunciate nel Libro Bianco con il merito delle deleghe riesumate.Per Fammoni il ddl contiene un insieme di norme peggiorative che si aggiungono a quelle sull’arbitrato, la certificazione e il ruolo del giudice del lavoro, che cercano cosi’ di capovolgere i fondamenti del diritto del lavoro, aggirare norme come quelle dell’art. 18 nate per tutelare i piu’ deboli, e consumare cosi’ una sproporzione evidente fra i diritti del lavoratore e quelli del datore di lavoro.L’effetto di queste norme risultera’ molto pesante.Si tratta di scelte inaccettabili denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati. Scelte ideologiche – conclude – a cui reagiremo con tutte le forme di iniziativa possibile. asca

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