?Le valutazioni dell?assessore Dringoli sui riflessi che avr la gestione del ciclo dei rifiuti da parte di Sei Toscana sono apprezzabili e riprendono un tema evidenziato da tempo sia dalla Funzione Pubblica Cgil che dalla confederazione. Era infatti evidente che la forte ristrutturazione societaria di questo servizio nell?ambito dell?area vasta avrebbe determinato un aumento di costi.E? innegabile, in questo come in altri comparti del vasto settore dei servizi pubblici e soprattutto in quelli che impattano fortemente anche sulle politiche ambientali e della salute, che sono necessarie riforme.Il rischio, come anche nel caso dell?enfatizzata vicenda delle Province, che in uno scenario reso drammatico da una forte crisi economica e, in particolare, politica, si vada avanti per spinte eludendo serie riprogrammazioni delle attivit , dei servizi, dei livelli istituzionali.La tentazione alla quale sembra che i ?decisori? non resistano di partire sempre dalla fine e mai dall?inizio, senza chiarire e articolare preliminarmente come e chi far cosa.Su Sei Toscana gravano pesanti incognite: questa nuova struttura, a prescindere dai confini territoriali, veramente nella condizione di garantire un servizio pi efficiente, rispondente al territorio e, ovviamente, meno costoso? Leggendo le annunciate politiche tariffarie, evidente che qualcosa non ha funzionato nella programmazione o nell?intesa originaria tra le parti. E questo rischia di riversarsi pericolosamente sulle nostre comunit , tra l’altro gi fortemente interessate, dal punto di vista dell?ambiente e della salute, da una discarica e da un inceneritore.La Cgil di Arezzo contraster qualsiasi forma di ulteriore pressione tariffaria, tra l?altro gi attivata in vari Comuni grazie alla Tarso o ad adeguamenti all?inflazione.Ulteriori aumenti comprometterebbero il gi esiguo potere di acquisto di salari e pensioni e peserebbero, in modo particolare, sui soggetti pi deboli e oggi estremamente provati. E questo vale anche per le imprese. COM
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