“Aree interne risorsa infinita, strategia per un Amiata unico”: il progetto Cgil (foto)

“Aree interne risorsa infinita, strategia per un Amiata unico”: le Camere del Lavoro di Siena e Grosseto, con la Cgil Toscana, hanno presentato il progetto ad Abbadia S.Salvatore

“Disuguaglianze territoriali in Toscana – Aree Interne” – tracce su spazi e temi di contrattazione e proposte organizzative

Progetto sperimentale di contrattazione inclusiva per l’Amiata

Oggi, al Club ’71 di Abbadia San Salvatore, le Camere del Lavoro di Siena e Grosseto, insieme alla Cgil regionale, hanno riunito le proprie Assemblee Generali per presentare il progetto “Aree interne risorsa infinita, strategia per un Amiata unico”.
“L’Amiata è un comprensorio unico diviso da sempre da un confine innaturale che spesso ne ha limitato le straordinarie potenzialità – hanno detto gli organizzatori – ed il rischio è che il sommarsi di crisi economica e sanitaria e degli effetti umanitari e speculativi generati dal conflitto in corso inneschino una spirale involutiva. Le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa con il Pnrr e i nuovi fondi comunitari, molte delle quali finalizzate proprio a colmare i divari d’area, rappresentano oggi più che mai una straordinaria opportunità. Perciò come Sindacato Confederale stiamo lavorando da mesi su questo ambito omogeneo per promuovere una bozza di Piattaforma di contrattazione sociale e territoriale che, declinando nel dettaglio proposte alla portata su integrazione socio sanitaria, istruzione, infrastrutture, attività produttive, turismo, cura dell’ambiente e governance, possa consegnare un’idea di futuro sviluppo economico per il rilancio di un territorio che merita rispetto ed attenzione”.
“L’idea – spiegano le due Camere del Lavoro – è quella di formulare una proposta innovativa e complessa che coinvolga entrambi i versanti del Monte Amiata, ricercandone la massima condivisione tra tutte le parti sociali prima di andare al confronto con le istituzioni interessate, con l’obiettivo di metterla al servizio dell’intera comunità amiatina”.
“La nostra maggiore preoccupazione è che un sistema come l’attuale, organizzato per bandi lineari, aggravi la condizione di svantaggio dei piccoli Comuni. – hanno proseguito Cgil Siena e Cgil Grosseto – In aggiunta al Prs, crediamo che vada compresa bene l’opportunità che si apre con la richiesta della Regione Toscana, nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne, di istituire un’area progetto anche per il comprensorio amiatino. Soprattutto in questo senso va l’apprezzata presenza ai nostri lavori del Presidente della Commissione Istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, Marco Niccolai, e dell’Assessore alle attività produttive, economia, credito e turismo, Leonardo Marras”.

Dopo i saluti dell’Amministrazione Comunale di Abbadia San Salvatore, Stefano Casini Benvenuti del sindacato pensionati Spi Cgil Toscana ed economista ha illustrato la relazione “La Toscana delle aree interne’’.
Claudio Renzetti, Coordinatore del Dipartimento Contrattazione Sociale e Territoriale della CGIL Toscana, ha presentato il Progetto Amiata “Disuguaglianze territoriali in Toscana”.
Fabio Seggiani, Segretario Generale della Cgil di Siena, e Monica Pagni, Segretaria Confederale della Cgil di Grosseto, hanno illustrato la bozza di “Sintesi della piattaforma condivisa dalle due Camere del Lavoro e il futuro percorso di iniziative pubbliche tematiche sul territorio’’, incentrata su temi come l’integrazione socio sanitaria, la coltivazione geotermica, il distretto della pelletteria, le infrastrutture e la mobilità.

Le conclusioni sono state affidate a Dalida Angelini, Segretaria Generale della CGIL Toscana. Era presente anche Gessica Beneforti della segreteria di Cgil Toscana. Per la Cgil Toscana “l’obiettivo è quello di una contrattazione di area per l’Amiata, sia sul versante grossetano che senese. E’ una sfida di contrattazione inclusiva e di nuove modalità di lavoro integrato tra le due Camere del lavoro e le categorie. Ma è anche una sfida per le istituzioni per una programmazione integrata per lo sviluppo. Non si deve trattare di aree problematiche ma di aree di opportunità”.

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