Appalti: sindacati Toscana, cambiare articolo nuovo codice ‘Art. 177 impone obbligo di esternalizzare’

Forte preoccupazione “per le conseguenze derivanti dall’applicazione dell’articolo 177 del nuovo Codice degli appalti” che “secondo l’interpretazione dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), impone ai titolari di concessioni di servizi pubblici essenziali nei settori dell’elettricità, del gas-acqua e dei rifiuti, assegnate senza ricorso a gara pubblica, l’obbligo di esternalizzare l’80% delle proprie attività, tramite gare ad evidenza pubblica, anche di quelle svolte direttamente dal concessionario con mezzi propri e proprio personale”. Così le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca-Flaei Cisl e Uiltec Uil della Toscana. I sindacati lanciano “un appello alla politica locale e nazionale, al fine di adoperarsi affinché la legge venga prontamente modificata senza ulteriori rinvii e chiedono alle rispettive segreterie nazionali di promuovere una straordinaria mobilitazione”. “L’interpretazione fornita da Anac – sottolineano le sigle sindacali in una nota – ha già destato molte perplessità da parte del Consiglio di Stato che ha ravvisato dubbi di costituzionalità della norma così interpretata”, e “i concessionari sarebbero in tal modo sostanzialmente espropriati delle attività inerenti alla concessione, che ne risulterebbe pressoché svuotata, divenendo delle mere stazioni appaltanti, prive di ruoli operativi e gestionali, compromettendo così l’equilibrio e la funzionalità nell’ambito di servizi pubblici essenziali per il Paese”. Secondo i sindacati, “inoltre il processo di esternalizzazione avrebbe un costo economico e sociale elevato, causando in Toscana la perdita di centinaia di posti di lavoro, con una proiezione che a livello nazionale si tradurrebbe, almeno nel breve periodo, nella perdita di circa 150.000 posti di lavoro, unitamente agli impatti negativi sul fronte della continuità e della sicurezza dei servizi erogati”. (ANSA).

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