Un operaio di 59 anni morto ieri pomeriggio cadendo dal tetto di un capannone industriale sul quale stava effettuando un sopralluogo. ? successo ad Abbadia San Salvatore (Siena). Da quanto ricostruito l’uomo sarebbe precipitato da un’altezza di otto metri dopo il cedimento di una lastra di eternit della copertura dove era salito, con l’aiuto di un carrello elevatore, per fare alcune verifiche. A ritrovare il 59enne a terra il proprietario del capannone: subito ha chiamato soccorsi che al loro arrivo hanno solo potuto constatare il decesso dell’operaio. Sul posto intervenuti anche i carabinieri: accertamenti in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e le cause del cedimento della lastra. Il capannone e anche il mezzo elevatore sono stati posti sotto sequestro. (ANSA).Operaio geotermia si ustiona sull’Amiata, ferito agli artiUn operaio di 48 anni si ustionato mentre stava effettuando lavori di manutenzione ad una condotta geotermica, riportando gravi ferite alle mani e alle braccia. E’ successo a Piancastagnaio (Siena), intorno alle 10 di ieri mattina, dove l’uomo, residente in provincia di Grosseto e dipendente di una ditta di Piombino (Livorno), stava realizzando l’intervento. Durante le operazioni di manutenzione stato investito da un flusso geotermico. Soccorso dai sanitari del 118 stato trasferito all’ospedale di Pisa al centro grandi ustionati di Cisanello.(ANSA).IL COMMENTO DI CLAUDIO GUGGIARI (SEGRETARIO GENERALE CGIL SIENA)Della giornata di ieri purtroppo mi ricorder due cose: degli incidenti sul lavoro, di cui uno mortale, e della discriminazione subita da due fratelli Italiani, di pelle nera, in un luogo di cultura come dovrebbe essere, spesso lo , la scuola pubblica dell’obbligo.Non voglio assimilare una morte sul lavoro o un infortunio gravissimo a due atti di discriminazione razziale: la perdita della vita le supera tutte soprattutto quando avviene sul luogo di lavoro. E, indipendentemente dal fatto che colpito dall’evento tragico sia un dipendente o un lavoratore autonomo, non possiamo non sentirci vicini alle famiglie e fare loro le nostre condoglianze ed, almeno in un caso, i nostri auguri pi grandi di una veloce guarigione.D’altra parte sul tema della sicurezza stiamo dicendo da tempo che ridurre i fondi, per esempio destinati all’INAIL o alla sanit in generale per contrastare il fenomeno con una prioritaria attenzione alla formazione e poi ai controlli, non fa altro che alimentare il fenomeno gi di per se indegno di un Paese civile. Cos come lo alimenta avere un’economia che per buona parte si avvale di una concorrenza al ribasso dei costi, indipendentemente dalle cause degli incidenti accorsi ieri nella nostra provincia.Ma si pu morire anche dentro, pur restando in vita. Mi permetto perci di dire che c’ un tratto comune che unisce accadimenti che sembrano cos slegati. Questa cosa si chiama dignit . Dignit dell’Uomo e della Donna che lavorano in condizioni di insicurezza, dignit di bimbi che si vedono discriminati, messi all’indice, torturati psicologicamente e pesantemente per il colore della loro pelle. Ormai sembra che si sia sdoganato quasi tutto quello che di male possiamo dire e fare o non fare a favore dei pi deboli o pi esposti. Una ricetta storicamente esausta che non guarda al futuro e che nell’immediato pu regalare solo consensi effimeri.Se davvero siamo una collettivit democratica che si rif alla nostra Costituzione ed in maggioranza cattolica, pensare che la dignit del lavoratore calpestata dalle sue condizioni sul lavoro sia un problema solo suo (oltre ad essere comunque un grande costo per la societ che mi verrebbe di chiamare mercificatrice) , oltre che un obbrobrio, una contraddizione. Pensare di continuare a mistificare le condizioni pessime del Paese con ruggiti di pancia che alimentano una sottocultura razzista figlia anche di esasperazioni sociali che parlano di diseguaglianze sempre pi accentuate fra cittadini, territori, sessi, generazioni l’aberrazione della lotta contro il nazifascismo.Ecco, Dignit della persona: questa dovrebbe essere la parola d’ordine per riconquistare il nostro futuro.Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
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