Aferpi Piombino, la proposta di Mirko Lami (Cgil Toscana): un prestito ponte da un miliardo di euro

Aferpi Piombino, la proposta di Mirko Lami (Cgil Toscana): un prestito ponte da un miliardo di euroCome gi… elaborammo alla fine del 2016, la situazione che riguarda il lavoro nella costa tirrenica sta precipitando, a causa degli ammortizzatori sociali che si vanno esaurendo, infatti ci sono aziende che non riescono neanche ad anticipare la cassa integrazione, quindi, per non lasciare i lavoratori scoperti per i 45 mesi che passerebbero in attesa della cassa da parte dell’INPS, sono costretti ad accettare la NASPI, strumento che aiuta il lavoratore per pochi mesi ma che lo accompagna al licenziamento. Ma tra le cause vediamo pure che aziende si stanno ristrutturando, elaborano piani diversi e quindi pur di pensare al profitto non intendono ne investire, ad esempio in nuove tecnologie come sta accadendo con l’ingresso di INDUSTRIA 4.0, n‚ tantomenoaccettare aiuti come gli ammortizzatori sociali neanche per provare a rilanciare l’azienda, lasciando lavoratori sul lastrico e senza prospettive, magari attraverso una gelida raccomandata pochi giorni prima di Pasqua. Tutto questo accade nella famosa TOSCANA, regione che Š paragonata ad una nazione, perchŠ molto facile sentir parlare del sogno di andare in Toscana quando siamo in Giappone, negli USA, nei paesi asiatici. E accade nella nostra costa tirrenica, che da anni tra le migliori con una grande presenza di bandiere blu che indicano la qualit… elevata per i turisti. Purtroppo nel settore industriale si sta sempre pi— assistendo a chiusure. Lo vediamo a Massa con la Rational, a Pisa la crisi dei cantieri, a Livorno con la GMI, dove proprio ieri l’azienda se nŠ andata senza firmare il protocollo con la Regione lasciando vedere a tutti che non gli interessa delle condizioni in cui lascia i lavoratori, a Piombino con Aferpi e le ditte dell’indotto, a Grosseto dopo Mabro ed Eurovinil oggi la crisi colpisce la SGI (ex Copaim) e su tutte le province incombe anche dalla crisi Unicoop Tirreno.In questi giorni assistiamo a incontri pubblici di politici che vengono a spiegare le loro tesi su come portare avanti il Paese, dicendo spesso che dobbiamo fare il possibile per salvare le aziende e quindi il lavoro. Ma oltre gli annunci che cosa portano in Parlamento per dare davvero le gambe a ci• che annunciano? Al Sindacato spesso vengono chieste delle proposte, allora provo a darne una. Sulla vertenza Aferpi che vedr… un incontro al MISE per il prossimo mercoled 19, io credo che si debba rovesciare il metodo usato fino ad oggi per la cercare delle soluzioni.Fino ad oggi, sono state ricercate delle soluzioni per trovare delle fonti di finanziamento per l’algerino, proprietario di Aferpi e Cevital, Issad Rebrab. A mio avviso, dato che nel nostro Paese, la politica Š riuscita a trovare le soluzioni per come salvare Monte dei Paschi, Ilva di Taranto, Alitalia, attraverso prestiti cospicui, non vedo perchŠ il Governo non trovi una soluzione per Aferpi che passi attraverso un prestito ponte di un miliardo con le garanzie da parte dell’algerino Rebrab che Š l’ottavo uomo pi— ricco del continente africano, e della cassa depositi e prestiti. Con dei vincoli ben precisi che portino alla restituzione del prestito in X anni e con il controllo superiore da parte dello stesso Governo. Sarebbe una soluzione che non inciampa negli aiuti di Stato vietati dalla Unione Europea e potrebbe far camminare un’azienda che svilupperebbe, per il comprensorio, un effetto trascinamento per altre aziende. Non mi pare una soluzione insulsa, invece mi preoccupa molto non capire il motivo del perchŠ il Governo non abbia ancora convocato l’ABI che rappresenta le banche italiane per capire del come mai nessun istituto vuol lavorare con mister Rebrab, come invece avviene con le varie cordate dell’Ilva di Taranto

Pulsante per tornare all'inizio