Il Pignone si fa in due: arrivano i sQuasi il 90% dei lavoratori approva lo sdoppiamento dell azienda ILARIA CIUTI – Repubblica, 12 nov. 2011 IL NUOVO Pignone si divide in due. Per crescere ancora. E` l`obiettivodi Ge, la multinazionale Usa, la cui divisione Oil&Gas (tutto quello che riguarda estrazione e distribuzione di petrolio e gas) ha il suo quartier generale a Firenze, al Pignone, appunto. Un obiettivo condiviso, dopo una complessa trattativa, anche dai sindacati e dai lavoratori. Questi ultimi vedranno garantiti, pur nel passaggio da una societ a un`altra, tutti i diritti, le norme, gli stipendi e i contratti acquisiti, in pi avranno un premio economico, la garanzia che i primi assunti saranno i precari interni e, cosa fondamentale, lacertezza di investimenti proiettati addirittura su dieci anni. In pi, la divisione sar giuridicae fiscale ma non funzionale. Un accordo nonfacile perch la creazione di una newco preoccupava e il passaggio daunagrande e gloriosa spa a una pi piccola srl rendeva incerti i lavoratori. Ma con l`impegno di una parte e dell`altra il Pignone ce l`ha fatta con il s dell`89, 6%, dei lavoratori del gruppo.Tutto nasce da una doppia tassazione. Per spiegarsi: il Pignone fabbrica turbine e compressori che poi vanno montati dove cisono gas e petrolio. L`80% dei pezzi si fa in Italia, le ultime rifiniture sul posto. L`azienda paga le tasse italiane sui prodotti da esportare, nel paese di destinazione quelle sui pezzi fatti li. Ma accade che all` estero si chiedano sia le tasse dei pezzi fatti sul posto che quelle su quanto prodotto in Italia che ci si rifiuta di riconoscere comevenuto da fuori. L`idea di evitare le doppia imposizione dividendosi in una societ che produce evende all`altra societ che pu esibireregolare fattura quando va a installare le macchine altrove. Cos Firenze avr due Nuovo Pignone. La storica, vecchia aziendona, la societ per azioni, trasferisce progettazione e produzione nella newco: la Nuovo Pignone srl, societ a responsabilit limitata di cui il Pignone socio al 100%. La spa si occuper solo di commercializzazione e installazione.Dei 5.050 dipendenti del gruppo, di cui 4.060 a Firenze, 2.150 resteranno nella spa, 2.900 si trasferiscono nella srl. Ci vanno con contratti, norme e stipendi uguali, mentre 100 persone stanno lavorando allo spin off in modo che gi al 1ø gennaio 2012 i due sistemi informatici lavorino insieme.ÿ L`ordine arrivato dagli Usa, pare che i dirigenti locali non sapessero come dirlo ai sindacati, in particolare alla Fiom. ®Che invece non ha avuto pregiudizi, ha voluto sapere, ha studiato e capito che la proposta non celava inganni ma era corretta¯, racconta l`avvocato e docente universitario Umberto Tombari, chiamato dalla Fiom come consulente per la parte societaria, per quella fiscalecihapensatounaltro esperto, Philip Laroma lezzi. A maggio scorso arrivata la notizia, subito i sindacalisti hanno chiamato iconsulenti cui l`azienda ha dato lepi ampie informazioni. Ilavoratori avevano chiesto che ci si battesse su quattro punti: laconfermadei diritti (come prevede la norma sui trasferimenti ma come raramente accade), gli investimenti verificabili due volte l`anno da una commissione mistarsu- azienda,l`assunzione dei precari, un premio salariale (una conquista che va oltre la norma), la funzionalit . Detto e fatto. ®Per quanto ho visto, in un climadi grande tranquillit e correttezza reciproca – dice Tombari – L`impresa ha ben spiegato il percorso, stata credibile e trasparente.La Fiom si mostrata molto moderna, disposta a confrontarsi con soluzioni nuove, non ha detto no apri ori. Altro che sindacato vecchio¯. Potrebbe essere quello del Pignone, azzarda Tombari, un®modello di relazioni industriali¯. Spiega: ®Ho visto trasparenza, correttezza, fiducia e stima reciproca¯, E dire che far digerire la newco ®in contemporanea con quanto stava avvenendo alla Fiat¯, come sottolinea Tombari, non era facile. Invece il modello Pignone e toscano si mosso indipendentemente dal modello Fiat. La grande multinazionale Usa si mossa diversamente dall`®americano¯ Marchionne: ®un mito da sfatare¯ , dice Marco Meini, delegato Fiom e uno dei principali protagonisti dell`accordo.ÿIntervista a Marcello Corti (Fiom CGIL Firenze): la Fiom non chiude le fabbriche – CLICCA QUIEsito della consultazione – CLICCA QUIÿSpiegazione dellaccordo sullo ?spin-off? al Nuovo-Pignone di Firenze di Marco Meini, RSU Nuovo PignoneIncipit: stora del ?Bussolotto? Prima di addentrarmi nella spiegazione dellipotesi dell accordo vorrei raccontare una brevissima storia.Siamo nel 1898 il Pignone ha gi 56 anni, 180 operai e 30 impiegati. La giornata di lavoro di 12 ore con 2 ore di straordinario obbligatorio ad esclusione della domenica. La situazione politico-economica calda per una crisi monetaria internazionale e ci sono tumulti e disordini a Milano, Parma, Roma, Genova e Firenze. In queste proteste si innestano rivendicazioni particolari e qui, al Pignone, si sciopera anche per il ?Bussollotto?. Il ?Bussollotto? un barattolo di metallo con tappo a vite posto sul tavolo del capo dellamministrazione che contiene le commesse acquisite: al contenuto del bussolotto possono accedervi solo pochissimi impiegati fidati e ovviamente la propriet . Nessuno deve conoscere quello che adesso chiamato il portafoglio ordini. I lavoratori sono pagati a giornata o al massimo a settimana, il licenziamento permesso e immediato per qualsiasi motivo e a maggior ragione quando manca il lavoro: precariato assoluto.In questa situazione, fare progetti sul proprio futuro impossibile.E impossibile vivere senza lansia del domani ma…basterebbe conoscere gli ordini contenuti in quel bussolotto per alleviare parte dellinsicurezza. Pi volte si tentato di dare lassalto, con una vertenza, a quel maledetto bussolotto, ma niente daffare, il bussolotto inespugnabile come una cassaforte e, ovviamente, la propriet nega qualsiasi trattativa su questo argomento: il ?Bussolotto? la fonte pi importante del potere su tutto e su tutti e soprattutto permette di tenere bassi i salari. Ora per il Paese in subbuglio e si pu approffittare e infatti se ne approffit. Fu avviata cos una vertenza per avere un tavolo sul contenuto del ?Bussolotto?. La vertenza dur ben 26 giorni, come and a finire unaltra storia che ora non ci interessa. Ci interessa capire per che il bussolotto rappresentava lingiustiza e un mondo che produceva terribili sofferenze: una specie di centrifuga che tritava i destini e li spediva su orbite di assoluta povert specialmente per chi non reggeva il ritmo necessario a rimanere al centro. Fine della storia. Ora siamo qui, a 113 anni di distanza da allora.Riassunto delle puntate precedenti Ricordo che tutto partito dal problema della doppia imposizione.General Electric , per salvare i risultati economico-finanziari, avrebbe avuto difficolt ad acquisire qulle commesse con un alto rischio di pagare le tasse due volte sul lavoro svolto in Italia e esportato allestero.Per risolvere il problema della doppia tassazione lAzienda prevede la costituzione di una nuova societ , di propriet della Nuovo Pignone S.p.A., con il conferimento di ramo dazienda tramite larticolo 2112, a partire dal 1012012 dove confluiranno tutti i beni materiali, immateriali e tutte le funzioni necessarie a progettare e a costruire le macchine prodotte in terrirorio Italiano, quindi: il manufacturing, il sourcing, lingegneria (con tutta la propriet intellettuale), parte del Service legata alla produzione e altre funzioni di supporto. Alla Nuovo Pignone S.p.A. rester sostanzialmente il compito di gestire le vendite (sales) e listallazione delle macchine nel luogo di destinazione. La nuova societ fatturer alla N.P.S.p.A. tutto il lavoro svolto in Italia. Cos facendo, la N.P. S.p.A. assumerebbe legalmente e fiscalmente come un costo questo lavoro, dimostrando con lesibizione della relativa fattura la corretta divisione tra il lavoro svolto in Italia e quello effettuato allestero.ÿ La trattativa La trattativa iniziata da subito, maggio 2011, coinvolgendo una nostra commissione tecnica per le verifiche, la fattibilit e lesecuzione del progetto. In questa fase lAzienda si posta in modo trasparente e corretta. Si parla di una fase tecnica molto complessa (come diciamo per scherzo, non siamo una ferramenta insomma…) che durata 5 mesi (ovviamente i lavoratori erano informati con assemblee o comunicati). Siamo poi approdati allapertura della procedura del 2112 allinizio di ottobre 2011 che ha avviato la fase di trattativa vera e propria sui temi che qui di seguito sono riportati. La trattativa stata complessa a causa dellintrinseca complessit del problema e del business trattato dalla nostra Azienda. Durante tutta la trattativa ci siamo serviti del supporto di un prestigioso studio legale specializzato in diritto societario internazionale.Loperazione si conclusa ieri col risultato del referendum allegato alla fine di questo documento.LAccordo LAccordo si compone di due parti, una tecnica sul 2112 per il trasferimento e un verbale a latere nel quale si parla sostanzialmente di: investimenti, stabilizzazione del lavoro precario, un riconoscimento economico ai lavoratori per il disagio del trasferimento del ramo di azienda e verificaottimizzazione della funzionalit operativa tra SpA e SrL.Sono punti sui cui si sono svolte le assemblee di mandato e su cui si concentrata la trattativa conclusiva, quella partita da ottobre.Il 2112Contrariamente ad altre situazioni, il conferimento stato fatto conservando tutti i diritti dei lavoratori senza nessun trauma normativo giuslavoristico, e di questi tempi questo lo riteniamo un grande successo. Nella SpA rimangono 2150 lavoratori e nella SrL se ne trasferiscono 2900.Investimenti Nellaccordo gli investimenti sono la parte pi importante e la pi particolareggiata. Qui siamo riusciti in unimpresa importante e cio di sostituire alla parola sfida la parola strategia: una strategia che nel breve nel medio e nel lungo termine, conferma investimenti mai al di sotto dello storico degli ultimi 5 anni. Un programma di investimenti per le nuove macchine che coinvolge tutte le funzioni compreso la nostra produzione, ovviamente. Ma soprattutto una commissione mista (RSU-Azienda) che due volte lanno, in occasione alle scadenze aziendali sulla decisioni per lallocazione degli investimenti, si riunisce e discute nel merito. Vi assicuriamo che abbiamo durato una fatica infernale e, diciamo, abbiamo aperto il bussolotto.Assunzioni Abbiamo inserito un criterio per preferire nelle assunzioni, in funzione dell’anzianit , i lavoratori interinali che sono gi presenti nella nostra azienda. Ci sembra un risultato importante che vede la nostra RSU e le organizzazioni sindacali impegnati direttamente su un fronte di cui molti parlano, ma con scarsi effetti.Parte salarialeQuesta la parte che ci ha soddisfatto di meno perch siamo riusciti ad ottenere soltanto 500 ? lordi in due ?trance?.Funzionalit aziendaleIl nostro ?concern? era assicurare che le due societ fossero separate solo giuridicamente e fiscalmente, ma non funzionalmente, in modo da mitigare al minimo ogni possibile ?black out? comunicativo tra la N.P. S.p.A. e lS.r.L . Abbiamo visto giorno per giorno levolversi positiva della situazione, ma esiste nellaccordo anche una formulazione in merito che assicura e rende confidenti tutti che sulla funzionalit operativa tra S.p.A. e S.r.l. Inosmma, c un impegno massiccio e professionale, ben gestito e con tutta una serie di test dinamici che vengono attuati periodicamente (condivisi volta per volta con la RSU) che sono in corso e che termineranno pi o meno a met dicembre. Si parla di un team di circa 100 persone (che arrivano fino a 200 quando sono effettuati i test dinamici) che lavorano sul programma Spin-Off in modo che il raddoppio di tutti i sistemi informatici sia operativo a partire dal primo gennaio 2012. A questo team di lavoratici e lavoratori va tutto il nostro apprezzamente perch attualmente sono davvero il motore trainante delloperazione di Spin-Off.Laccordo passato conl 89% dei consensi…e poi dicono che la FIOM chiude le fabbriche…ÿÿ A proposito…Sapete come fini la storia del bussolotto? Fin che a Milano lesercito regio prese a cannonate i manifestanti facendo 110 morti e 400 feriti, a Firenze fu istituito per pi di tre mesi lo stato dassedio. Lesercito regio costrinse sotto la minaccia delle armi a rientrare al lavoro tutti e il bussolotto rimase chiuso per noi fin dopo la Prima Guerra Mondiale.Unultima riflessione: adesso suona progressista predicare la liberalizzazione di tutto e di tutti, ma in sostanza non che si tratta forse della restaurazione di un mondo come quello che un secolo fa i nostri antenati hanno cercato di far fuori insieme a quel maledetto bussolotto?
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