Acciaio Piombino (Li), la Fiom: “No a calcoli produttivi su spalle lavoratori”

Non riteniamo opportuno che vengano fatti calcoli produttivi a senso unico, Piombino può e deve tornare a produrre acciaio. Le ripercussioni che potrebbero esserci sul mercato del rottame se Piombino tornasse a produrre acciaio non possono essere altro che positive per la città, per l’occupazione e per tutto il comparto siderurgico in Italia.
A Piombino vi sono aree produttive importanti e possono convivere più società, con una visione che deve vedere coinvolgere anche la stessa Magona. Tutta la storia industriale di questa città è fatta di alti e bassi, ma non sono mai state superate le crisi quando non c’è stata innovazione, mancanza di investimenti, e soprattutto quando sono mancate le idee. In questi anni abbiamo sentito tante promesse e buone intenzioni, ma sono mancati all’appello milioni di euro di investimenti e sono saltati migliaia di posti di lavoro.
Come Fiom ci misureremo di fronte a concreti piani industriali supportati da precisi investimenti, ben sapendo che anche se l’iniziativa privata economica è libera, non può e non deve svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. Sulla filiera elettrosiderurgica nazionale sarebbe opportuno aprire una seria discussione, tuttavia, fino a che non si è presentata a Piombino una nuova compagine industriale con l’intenzione di investire e produrre, non abbiamo sentito nessuna proposta di sostegno da Federacciai. Sembra quasi che sarebbero più soddisfatti se a Piombino si producessero solo rotaie, con tutto ciò che comporterebbe in termini negativi per l’occupazione e lo sviluppo della città.
Un tempo inedito come quello che viviamo deve risentire di scelte inedite, quindi bisogna anche trovare il modo di sburocratizzare ciò che rallenta la possibilità di far investire le imprese. Vanno coinvolti tutti i Ministeri interessati, visto che ci devono essere anche importanti opere di bonifica, e coinvolti sia il Ministero dell’Ambiente, del Lavoro, dei Trasporti e il MIMIT.
Tuttavia, dall’altra parte bisogna dotarci di strumenti di garanzia, a cominciare dal rilascio delle concessioni pubbliche che debbono essere subordinate agli investimenti ed a chiari progetti, oltre che alle garanzie occupazionali.
Siamo per toccare con mano la progettualità, i piani industriale e gli investimenti, siamo passati da troppe intenzioni, bisogna passare ai fatti, i lavoratori e Piombino non meritano ulteriori annunci. Ci aspettiamo una convocazione a breve dal Ministero delle imprese e del Made in Italy per conoscere nel dettaglio i piani industriali delle due società, in particolare modo di JSW.

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto

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