Sanità, via libera della Regione Toscana a mobilità volontaria dipendenti. Cgil soddisfatta

Via libera alla mobilità volontaria per i dipendenti del comparto sanità, tra un’azienda e l’altra del sistema sanitario regionale. La giunta regionale della Toscana dà attuazione, stabilendo i criteri, alla delibera approvata nei mesi scorsi che aveva centralizzato le procedure su Estar, ente tecnico di supporto alla Regione. Adesso, terminato il percorso di concertazione con le organizzazioni sindacali, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, vengono fornite le indicazioni su come applicare l’istituto.

“Si tratta di un’opportunità per i lavoratori che vivono lontano, un modo per semplificare loro la vita sicuramente, ma a guadagnarci alla fine sarà anche il servizio reso”, commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani.

“Sappiamo tutti quanto sia fondamentale conciliare il lavoro con le esigenze personali e familiari. E questo vale ancora di più per il personale del nostro sistema sanitario pubblico che, in questa fase, è chiamato a svolgere un grande sforzo per la collettività. “Con l’avviso – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – vogliamo rispondere a questa esigenza dando loro la possibilità di avvicinarsi alle proprie famiglie e alle proprie abitazioni, riducendo anche le pressioni emotive ed economiche sulle lavoratrici e i lavoratori”. “In questo – aggiunge – è stato determinante il contributo delle organizzazioni sindacali, che voglio ringraziare, con le quali abbiamo condiviso un percorso costruttivo che ha permesso di individuare i criteri che definiranno la graduatoria. Ci tengo ad esprime la mia soddisfazione, perché con questa delibera si va ad aggiungere un ulteriore tassello che andrà a migliorare la qualità della vita e del lavoro di molte persone che mandano avanti il nostro sistema sanitario”.

Il commento di Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “Il personale del servizio sanitario regionale che opera lontano da casa (situazione che spesso deriva dalle assunzioni emergenziali nel periodo del Covid) deve percorrere distanze chilometriche per raggiungere il posto di lavoro, oppure cimentarsi con un caro affitti che sta diventando un ostacolo insormontabile con gli attuali stipendi del settore. In entrambi i casi, c’è un enorme peso sui bilanci familiari. Ora, con questo provvedimento della Regione, arrivato dopo una lungo confronto col sindacato, si arriva a una sorta di ‘mobilità sociale’ – così l’hanno definita le organizzazioni sindacali del comparto – che permetterà di fare una fotografia della situazione per cercare di riportare i lavoratori vicini alle famiglie e alle loro abitazioni. Brava la Regione a venire incontro alle esigenze di lavoratori e lavoratrici: si tratta di un importante passo avanti, frutto di relazioni sindacali efficaci, che migliorerà le condizioni di lavoro e di servizio”

L’ARTICOLO COMPLETO SUL PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE

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