“Nessuna cura per chi cura”, l’allarme di Fp Cgil Asl Toscana Nord Ovest

“Nessuna cura per chi cura”. Questo slogan rappresenta la situazione che i servizi socio sanitari ed i lavoratori stanno vivendo .
Nel periodo pandemico sembrava che le attenzione alle criticità’ del sistema socio sanitario pubblico dovessero essere prese in considerazione, con maggiori assunzioni, maggiori servizi, maggiori finanziamenti al sistema sanitario pubblico, ed alla valorizzazione delle lavoratrici/ori . Invece oggi il governo non aggiunge risorse ma anzi le riduce. Non vengono tolti dal governo i vincoli di spesa alle assunzioni del personale del servizio sanitario pubblico, per questo nell’asl nord ovest e’ stato ridotto in questi due anni di circa 300 unita’ e verra’ ulteriormente ridotto il numero dei professionisti, gia’ esiguo, con meno medici, oss, infermieri, tecnici, amministrativi ecc…
Non vengono garantite risposte adeguate alle infinite liste di attesa. Accelerando le difficolta’ delle lavoratrici a garantire le prestazioni , con la costante richiesta di aumento di produttivita’ , da una parte con la presenza del rischio clinico, di aggressioni al personale socio sanitario, e dall’altra il processo di privatizzazione del diritto alla salute, con cittadini costretti a richiedere prestazioni a pagamento. Non c’e’ neppure la minima considerazione da parte del governo ad una rivalutazione stipendiale adeguata a fronte di una elevata inflazione. Tutto questo cosi’ va ulteriormente ad impoverire i livelli assistenziali , sovraccaricando oltre ogni limite le lavoratrici ed i lavoratori. L’azienda, pochi giorni fa, ci ha presentato il piano ferie, un numero di assunzioni non rispondente ai reali bisogni, per un territorio , dall’isola d’Elba a Pontremoli, dove nel periodo estivo vi e’ un iper afflusso di turisti e quindi di maggiore richieste di prestazioni ed attivita’. Ricordiamo come le lavoratrici/ori in molti casi non abbiano ancora goduto delle ferie del 2023, lavorano in organico ridotto, saltano i riposi, fanno molte ore di straordinario, mettendo a rischio anche la propria incolumita’ psico fisica. Pesi e misure diverse.
Da una parte paradossalmente l’azienda sta chiedendo a chi ha un debito orario anche di 7 ore annuali , la relativa corresponsione economica, senza aver programmato il relativo piano di rientro, e dall’altra non garantisce relativi recuperi a chi ha anche 150 ore annuali di eccedenza oraria.
Abbiamo realta’ dove il numero di personale OSS e’ inferiore rispetto al 31 dicembre 2019, tra pensionamenti e mobilita’ non sostituiti . Mancano infermieri ed oss nelle aree mediche, chirurgiche, emergenza urgenza, materno infantili, attivita’ territoriali , cure intermedie, pensionamenti, gravidanze, lunghe malattie non sostituite.
Non sono da meno le assenze dei tecnici sanitari di radiologia, tecnici della prevenzione, di laboratorio, riabilitazione, su tutto il territorio aziendale.
Paradossalmente mentre e’ aumentato il disagio sociale vi e’ una contrazione del numero delle assistenti sociali.
L’elenco e’ lungo anche per la dirigenza medica. Pronto soccorso, 118, radiologia, ginecologia, urologia, medicina, prevenzione, geriatria, medicina territoriale, terapia intensiva, centri trasfusionali, chirurgia, cardiologia …..
Sono indispensabili assunzioni, necessario alzare il livello della valorizzazione e delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Servono nuove ed ulteriori risorse per garantire migliori risposte alle richieste della cittadinanza.

COORDINAMENTO FP CGIL ASL NORD OVEST

Pulsante per tornare all'inizio