Ue, il Covid sarà inserito nella lista malattie professionali

Il Comitato consultivo dell’Ue per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (Cccs), in cui sono rappresentati gli Stati membri, i lavoratori e le imprese, ha raggiunto ieri un accordo sulla necessità di riconoscere il Covid-19 come malattia professionale. Lo riferisce una nota diffusa oggi a Bruxelles dalla Commissione europea.
Il riconoscimento come malattia professionale riguarda i settori dell’assistenza socio-sanitaria e dell’assistenza a domicilio nonché, in un contesto pandemico, i settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione, e in particolare l’assistenza socio-sanitaria. Il Comitato ha inoltre chiesto un aggiornamento dell’elenco delle malattie professionali che l’Ue raccomanda agli Stati membri di riconoscere come tali.
A seguito del parere del Ccss, la Commissione ha annunciato che aggiornerà l’elenco. L’obiettivo è che gli Stati membri adeguino le rispettive legislazioni nazionali conformemente alla raccomandazione aggiornata. Se il Covid-19 è riconosciuto come malattia professionale in uno Stato membro, ai lavoratori che hanno contratto la malattia sul luogo di lavoro possono essere riconosciuti diritti specifici in base alle normative nazionali, come il diritto all’indennizzo.
“L’accordo raggiunto – ha affermato Nicolas Schmit, Commissario Ue per il Lavoro e i diritti sociali – è un segnale politico forte per quanto riguarda il riconoscimento dell’impatto del Covid-19 sui lavoratori, nonché del contributo fondamentale del personale socio-sanitario e degli altri lavoratori esposti ad un rischio maggiore di contrarre la malattia. Sulla base di questo acvcordo – ha annunciato -, la Commissione aggiornerà la sua raccomandazione sulle malattie professionali, al fine di promuovere il riconoscimento del Covid-19 come malattia professionale da parte di tutti gli Stati membri”.
Secondo la nota di Bruxelles, si tratta anche di “un passo importante per l’attuazione del quadro strategico 2021-2027 dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, adottato dalla Commissione nel giugno 2021”. Il quadro definisce le azioni chiave a livello dell’Ue in questo settore, e indica fra i suoi obiettivi fondamentali trasversali il miglioramento della preparazione a potenziali crisi sanitarie future, che implica anche un rafforzamento del sostegno ai lavoratori durante eventuali future ondate di Covid-19.
Nell’Ue, il riconoscimento e l’indennizzo delle malattie professionali sono di competenza nazionale. La maggior parte degli Stati membri ha comunicato alla Commissione di riconoscere già il Covid-19 come malattia professionale (o come infortunio sul lavoro), conformemente alle rispettive normative nazionali. E.G. da ildiariodelavoro.it

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