Covid: Toscana, 4.713 nuovi casi e 19 decessi Nuove diagnosi, positivo 73.8%

In Toscana sono 1.066.731 i casi di positività al Coronavirus, 4.713 in più rispetto a ieri (1.055 confermati con tampone molecolare e 3.658 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,4% e raggiungono quota 1.006.801 (94,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 4.725 tamponi molecolari e 23.148 tamponi antigenici rapidi, di questi il 16,9% è risultato positivo. Sono invece 6.385 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 73,8% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 50.170, +1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 744 (10 in meno rispetto a ieri), di cui 25 in terapia intensiva (2 in più). Oggi si registrano 19 nuovi decessi: 12 uomini e 7 donne con un’età media di 80,8 anni.
L’età media dei 4.713 nuovi positivi odierni è di 44 anni circa (18% ha meno di 20 anni, 19% tra 20 e 39 anni, 30% tra 40 e 59 anni, 22% tra 60 e 79 anni, 9% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (1.055 confermati con tampone molecolare e 3.658 da test rapido antigenico). Sono 298.074 i casi complessivi ad oggi a Firenze (1.260 in più rispetto a ieri), 74.016 a Prato (260 in più), 85.846 a Pistoia (322 in più), 52.107 a Massa (276 in più), 112.215 a Lucca (506 in più), 121.879 a Pisa (568 in più), 93.803 a Livorno (493 in più), 97.961 ad Arezzo (414 in più), 74.032 a Siena (358 in più), 56.243 a Grosseto (256 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 1.900 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 1.785 nella Nord Ovest, 1.028 nella Sud est.
La Toscana si trova al 7° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 28.886 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 26.772 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Firenze con 29.854 casi x100.000 abitanti, Pistoia con 29.577, Lucca con 29.226, la più bassa Grosseto con 25.818.
Complessivamente, 49.426 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (491 in più rispetto a ieri, più 1%).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 744 (10 in meno rispetto a ieri, meno 1,3%), 25 in terapia intensiva (2 in più rispetto a ieri, più 8,7%).
Le persone complessivamente guarite sono 1.006.801 (4.213 in più rispetto a ieri, più 0,4%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 1.006.801 (4.213 in più rispetto a ieri, più 0,4%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Oggi si registrano 19 nuovi decessi: 12 uomini e 7 donne con un’età media di 80,8 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 8 a Firenze, 1 a Prato, 2 a Pistoia, 2 a Massa Carrara, 2 a Lucca, 4 a Livorno.
Sono 9.760 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 3.075 a Firenze, 816 a Prato, 875 a Pistoia, 639 a Massa Carrara, 914 a Lucca, 1.050 a Pisa, 712 a Livorno, 648 ad Arezzo, 523 a Siena, 378 a Grosseto, 130 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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Covid:1 paziente su 3 necessita riabilitazione dopo ricovero Melazzini (Maugeri),è fondamentale ma non uniforme sul territorio
Dei circa 8.000 pazienti acuti con infezione da Sars-coV-2 curati agli Istituti clinici Scientifici Maugeri nell’arco di due anni, quasi uno su 3 ha avuto bisogno, dopo le dimissioni ospedaliere, di una riabilitazione specifica, sia stata questa di tipo respiratorio, neurologico o psicologico. A fare il punto sugli effetti del Long Covid sui pazienti, ma anche sui cambiamenti che questo ha comportato sull’organizzazione assistenziale, è stato Mario Melazzini, amministratore delegato di Istituti Clinico Scientifici Maugeri durante lo speciale ANSA Incontra, andato in onda su Ansa.it. “In questi oltre due anni di pandemia – ha spiegato Melazzini – abbiamo accolto circa 8.000 pazienti in tutta Italia, con diversi livelli di gravità, e abbiamo visto che circa il 30% di coloro che erano stati ricoverati continuavano a presentare disturbi dopo le dimissioni, non solo di tipo respiratorio ma anche neurologico, cardiologico e psicologico”. Questo bisogno di cure e assistenza anche dopo la fase acuta, in molti casi per diversi mesi, “ha portato a una profonda riorganizzazione dell’attività di riabilitazione, che è l’attività cuore degli Ics, coinvolgendo in modo diretto i nostri 3.600 dipendenti, tra medici, operatori sanitari e amministrativi”. Accogliere, ricoverare e gestire tutte queste persone nel corso di mesi ha permesso di osservare le conseguenze dell’infezione da Sars-CoV-2 a distanza di tempo, mostrando il ruolo chiave della riabilitazione nella salute delle persone. Questo però, lungi da essere un diritto uniformemente garantito, “deve fare i conti con una disomogeneità di risposta a livello regionale, nonostante le indicazioni siano omogenee a livello centrale. Servono documenti ratificati a livello di Conferenza Stato-Regioni – ha concluso Melazzini – sulla specificità del percorso riabilitativo, soprattutto a fronte di quello che il Long Covid ci richiederà nei prossimi mesi e anni”. (ANSA).

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