Ndrangheta in Toscana: Bindi, in caso Keu mafia fu cercata ‘Non mi meraviglio che politica e imprenditori non reagiscano’

“Nel caso Keu la ‘Ndrangheta è stata cercata perché serviva un imprenditore che ne era appartenente che smaltisse i rifiuti tossici. Qui la mafia arriva alla fine del processo. Il caso Keu è emblematico da questo punto di vista: la mafia arriva alla fine, ma prima c’è ben altro, e non mi meraviglio che la politica non reagisca, non mi meraviglio che non reagisca l’associazione degli imprenditori, perché sono parte in causa, perché sono gli interlocutori”. Lo ha detto Rosy Bindi, già presidente della commissione parlamentare antimafia, intervenendo a un convegno online sulla mafia organizzato da Sinistra Italiana Toscana, parlando del caso Keu in Toscana. “Certo loro non sono mafia – ha precisato Bindi – ma i loro comportamenti hanno avuto bisogno della mafia, e la mafia arriva”. (ANSA).
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Mafie: Bindi, su fenomeno droga Italia ha abbassato guardia ‘In Toscana, Livorno porto di arrivo e Firenze piazza spaccio’
“Livorno forse non è ancora il primo porto, ma sicuramente è il secondo porto in Italia per l’arrivo di sostenze stupefacenti. Firenze è uno dei centri di spaccio più importanti, a poca distanza da un’altra piazza importante che è quella di Perugia. Io penso che sul fenomeno della droga, noi abbiamo abbassato molto la guardia e questo riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto Rosy Bindi, già presidente della commissione Antimafia, intervenendo a un convegno online sulla mafia organizzato da Sinistra Italiana della Toscana. “Io trovo che oggi – ha aggiunto Bindi – ci sia intorno a questo un’insensibilità preoccupante. E’ dato per scontato che sia il costume prevalente anche della classe dirigente e del ceto medio alto. E si sta accettando come un dato normale, un dato di fatto. E’ un modo con il quale si abbassa il livello di lotta contro i principali attori di questo fenomeno. Dove c’è una dose di sostanza, c’è mafia”. Parlando ancora del porto di Livorno, Bindi ha sostenuto che “è evidente che lì ci sono delle connivenze e credo che si debba fare un’analisi seria del fenomeno”. (ANSA).

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