La riforma finanziaria contenuta nella LdB penalizza il 71% dei redditi pistoiesi La denuncia della Cgil

“Così si colpiscono soprattutto quei lavoratori che si sono messi al servizio degli altri”
“Il 37% dei cittadini pistoiesi percettori di reddito avranno un beneficio minimo dalla revisione degli scaglioni di reddito e delle nuovi percentuali di prelievo fiscale. La riforma governativa lascia al palo oltre 24.000 cittadini il cui reddito non supera la soglia dei 15.000 euro producendo un risparmio annuo che va da 45 a 230 euro medi.” Per la CGIL di Pistoia il dato genera un allarme su cui deve porsi l’attenzione di chi governa.
La situazione non migliora di molto, secondo il Segretario Daniele Gioffredi, per coloro che percepiscono un reddito contenuto tra i 15.000 e i 26.000 euro annui: “Il 34% della popolazione del capoluogo di Provincia, quasi 21.750 persone secondo i dati del Ministero dell’Economia relativi al 2019, otterranno un beneficio che mediamente non supererà i 177 euro annuali – la forbice è tra 336 e 45 euro – disperdendo il precedente bonus fiscale che si attestava a 1200 euro. Un saldo negativo pesantissimo che colpirà tutti i
professionisti dei servizi alla persona quali gli infermieri di prima nomina, gli operatori socio sanitari, gli educatori dei centri socio sanitari, ovvero i pilastri su cui si è articolata la prima fila dell’opposizione al Covid.
Tra gli altri non fruiranno di alcun beneficio i tanti lavoratori dei comparti della logistica, del commercio della grande distribuzione, i rider, ovvero tutti coloro che si sono assunti il rischio di continuare a lavorare nella fase complicata del lockdown. Insieme a loro verranno colpiti dai provvedimenti della finanziaria tantissimi altri lavoratori che la pandemia ha costretto a casa, magari in cassa integrazione, riducendogli notevolmente gli stipendi.”
Secondo l’analisi della CGIL i benefici ricadranno sul 20% di popolazione pistoiese – 15.800 persone – che, avendo redditi compresi tra 26.000 e 55.000 euro, beneficeranno di un risparmio di 522 euro medi con
picchi fino a quasi 1000 euro per chi percepisce redditi intorno i 40.000 euro. L’ultimo 4,5% di cittadini è quello annoverabile tra i benestanti e i ricchi, ovvero con redditi che sopravanzano i 55.000 euro fino a
75.000 euro – il risparmio è per 1500 persone ed è mediamente di 470 euro – e infine quello di coloro che superano i 75.000 euro producendo un risparmio, per quasi 1400 persone, di 270 euro annuali. “La legge
finanziaria privilegia – secondo la CGIL – chi non ha sofferto la crisi degli ultimi due anni e colpisce il 71% dei cittadini pistoiesi.”
Infine il Segretario Gioffredi lancia un appello a sostegno dello sciopero proclamato da CGIL e UIL: “Pensare allo sforzo profuso dai lavoratori a basso reddito durante la prima fase pandemica e vedere il provvedimento governativo fiscalmente iniquo ci indigna profondamente. Su questo si incardina il nostro sciopero previsto per l’intero turno di lavoro il 16 dicembre. Il Governo non ha scelto di intervenire sul cuneo fiscale attraverso le detrazioni e le decontribuzioni, come avevamo proposto, riducendo la pressione fiscale su coloro in maggiore difficoltà. Il Governo ha fatto un’operazione che avvantaggia i redditi più elevati. Anche per questi motivi – oltre a quelli relativi alla questione pensionistica, alla lotta alla precarietà
lavorativa ed all’assenza di un politiche industriali e per lo sviluppo (a partire dalle progettualità legate alle tante risorse del PNRR) ed a misure contro le delocalizzazioni – abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero.
Uno sciopero che restituisca dignità al lavoro che sia a difesa della giustizia sociale.” Uno Sciopero contro le disuguaglianze che come dice Don Milani: “Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi”
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