Covid Toscana: 341 nuovi casi e 6 decessi Nuovi testati positivo 3.7% Italia, 10.638 positivi e 69 vittime

In Toscana sono 295.946 i casi di positività al Coronavirus, 341 in più rispetto a ieri (332 confermati con tampone molecolare e 9 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 281.040 (95% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 9.110 tamponi molecolari e 25.943 tamponi antigenici rapidi, di questi il 1% è risultato positivo. Sono invece 9.300 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 3,7% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 7.545, +1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 309 (4 in più rispetto a ieri), di cui 41 in terapia intensiva (2 in più). Si registrano 6 nuovi decessi: 4 uomini e 2 donne con un’età media di 82,3 anni (2 a Firenze, 2 a Massa Carrara, 1 a Lucca, 1 a Pisa).
L’età media dei 341 nuovi positivi odierni è di 41 anni circa (27% ha meno di 20 anni, 15% tra 20 e 39 anni, 33% tra 40 e 59 anni, 19% tra 60 e 79 anni, 6% ha 80 anni o più).

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (332 confermati con tampone molecolare e 9 da test rapido antigenico). Sono 81.981 i casi complessivi ad oggi a Firenze (82 in più rispetto a ieri), 27.107 a Prato (21 in più), 28.031 a Pistoia (38 in più), 15.454 a Massa Carrara (25 in più), 30.047 a Lucca (19 in più), 34.715 a Pisa (36 in più), 21.917 a Livorno (35 in più), 26.579 ad Arezzo (11 in più), 17.581 a Siena (39 in più), 11.979 a Grosseto (35 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 149 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 107 nella Nord Ovest, 85 nella Sud est.
La Toscana si trova al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 8.068 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 8.241 per 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 10.587 casi per 100.000 abitanti, Pistoia con 9.639, Pisa con 8.336, la più bassa Grosseto con 5.481.
Complessivamente, 7.236 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (72 in più rispetto a ieri, più 1%).
Sono 15.829 (17 in più rispetto a ieri, più 0,1%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 5.187, Nord Ovest 6.388, Sud Est 4.254).
Le persone ricoverate oggi sono complessivamente 309 (4 in più rispetto a ieri, più 1,3%), 41 in terapia intensiva (2 in più rispetto a ieri, più 5,1%).
Le persone complessivamente guarite sono 281.040 (259 in più rispetto a ieri, più 0,1%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 281.040 (259 in più rispetto a ieri, più 0,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Sono 7.361 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 2.378 a Firenze, 650 a Prato, 684 a Pistoia, 543 a Massa Carrara, 698 a Lucca, 735 a Pisa, 428 a Livorno, 565 ad Arezzo, 364 a Siena, 221 a Grosseto, 95 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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ITALIA

Covid: 10.638 positivi, 69 le vittime  Tasso positività 1.7% (ieri 1.9%) 
Sono 10.638 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 10.172. Sono invece 69 le vittime in un giorno. Ieri erano state 72.
Sono 132.513 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 5.428 in più nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 4.893.887, i morti 133.034.
I dimessi e i guariti sono invece 4.628.340, con un incremento di 5.148 rispetto a ieri.
Sono 625.774 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 537.765. Il tasso di positività è all’1,7%, in leggero calo rispetto all’1,9% registrato ieri. Sono invece 503 (ieri 486) i pazienti in terapia intensiva in Italia, 17 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 55. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.088 (ieri 4.060), ovvero 28 in più rispetto a ieri. (ANSA).

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Covid:Gimbe,in 7giorni +32% casi,+15% ricoveri,+14%intensive Netto incremento circolazione, impatto su ospedali contenuto
Nella settimana dal 10 al 16 novembre “netto incremento della circolazione virale con impatto ospedaliero” al momento contenuto “grazie ai vaccinale”. Rispetto alla precedente, si rileva un aumento del 32,2% di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 (54.370 rispetto a 41.091), un aumento del 15,5% dei ricoveri di pazienti con Covid-19 che presentano sintomi (3.970 rispetto a 3.436) e un aumento del 14,3% delle terapie intensive (481 rispetto a 421). E’ quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.
Dal 10 al 16 novembre, secondo il monitoraggio Gimbe, continuano a salire del 23,1% anche i casi attualmente positivi (123.396 rispetto a 100.205), del 23,5% le persone in isolamento domiciliare (118.945 rispetto a 96.348), e e del 21,8% i decessi (sono stati 402, di cui 28 riferiti a periodi precedenti).”Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +15,5% in area medica e +14,3% in terapia intensiva”. In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è aumentato da 2.371 del 16 ottobre a 3.970 del 16 novembre (+67,4%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 481 del 16 novembre (+42,3%). “Nello scenario attuale caratterizzato dal progressivo aumento della circolazione virale e dalla riduzione dell’efficacia vaccinale che impone la dose di richiamo, sono due le decisioni politiche che possono minimizzare il rischio di misure restrittive”, spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. La prima, precisa “è ridurre a 6 mesi la validità del green pass rilasciato a seguito di vaccinazione, in linea con le evidenze scientifiche sulla durata della protezione vaccinale e con le indicazioni per la dose di richiamo”. La seconda “è introdurre l’obbligo vaccinale sia per il ciclo primario, sia per la dose booster, almeno per tutte le categorie di lavoratori a contatto con il pubblico”. Non convince, invece, il “super green pass” sul modello austriaco. “Di fatto – conclude Cartabellotta – è un surrogato dell’obbligo vaccinale: escludere il tampone dalle modalità per il rilascio della certificazione verde rischia solo di aumentare le tensioni sociali senza alcuna garanzia di aumentare coperture vaccinali e adesione alla terza dose”. (ANSA).

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