Istat, in Italia le imprese sono 4,2 milioni. Il 94,8% aziende industriali meno di 10 addetti

La quasi totalità delle imprese (94,8%) ha meno di 10 addetti, occupa il 43,2% degli addetti e produce il 26,8% del valore aggiunto totale. All’opposto, le imprese con 250 addetti e oltre sono solo lo 0,1%, con il 23,3% degli addetti il 35,3%

Nel 2019 le imprese industriali e dei servizi sono 4,2 milioni e generano un valore aggiunto di 826 miliardi, in crescita del 2,4% sul 2018 (+1,8% nell`industria in senso stretto, +2,4% nei servizi e +5,8% nelle costruzioni).

Occupano 16,9 milioni di addetti, ma il 94,8% delle aziende industriali e dei servizi ha meno di 10 addetti. Oltre la metà del valore aggiunto (56,6%) proviene dai gruppi di impresa. In tali imprese il valore aggiunto per addetto è di oltre 78mila euro contro i quasi 33mila delle imprese indipendenti. E’ quanto emerge dal report Istat “Conti economici delle imprese e dei gruppi di impresa” relativo al 2019.

Le imprese attive nell’industria e nei servizi di mercato sono, dunque, 4,2 milioni e occupano 16,9 milioni di addetti, di cui 12,2 milioni di dipendenti. Il 79,4% di questa opera nel settore dei servizi, occupa il 67,7% degli addetti e produce il 57,6% del valore aggiunto totale. L`11,4% è attivo nelle costruzioni, assorbe il 7,8% degli addetti e produce il 6,4% del valore aggiunto totale. Infine, il 9,2% delle imprese attive opera nell`industria in senso stretto, occupa il 24,4% degli addetti e realizza il 36,1% del valore aggiunto totale.

La quasi totalità delle imprese (94,8%) ha, appunto, meno di 10 addetti, occupa il 43,2% degli addetti e produce il 26,8% del valore aggiunto totale. All’opposto, le imprese con 250 addetti e oltre sono solo lo 0,1%, con il 23,3% degli addetti il 35,3%

Il 3,6% delle imprese (152.908) è organizzato in strutture in gruppi (100.405), con 6 milioni di addetti e 5,8 milioni di dipendenti. Il 2,2% delle imprese organizzate in gruppo ha 250 addetti e oltre, occupa il 59,4% degli addetti dei gruppi e produce il 59,6% del valore aggiunto.

I gruppi sono controllati nell`11% dei casi da un soggetto residente all`estero e per il restante 89% da soggetti residenti in Italia. I gruppi domestici (formati solo da imprese residenti) rappresentano l`80,2% del totale dei gruppi, controllano una analoga quota (80,2%) delle imprese appartenenti a gruppi e assorbono il 42,9% degli addetti.

La dimensione media delle imprese appartenenti a gruppi è di 39 addetti, contro i 4 del totale delle imprese. Particolarmente significativa risulta la dimensione delle imprese appartenenti a gruppi multinazionali, che oscilla tra una media di 107,8 addetti per le imprese di gruppi con vertice residente all` estero e 116,3 delle imprese dei gruppi a controllo nazionale. Di contro, la dimensione dei gruppi domestici è di 20,9 addetti.

La produttività media è lievemente più elevata nei gruppi multinazionali con vertice residente all`estero (95mila euro per addetto) rispetto a quelli con vertice in Italia (94mila euro), e molto inferiore in quelli domestici (57mila euro).

Per il sesto anno consecutivo il valore aggiunto aumenta rispetto all`anno precedente (+2,4%) ma il suo ritmo di crescita rallenta (+3,4% nel 2018, +3,9% nel 2017, +4,8% nel 2016). Il margine operativo lordo segna nel 2019 un aumento dell`1,8%, inferiore a quello del valore aggiunto, il fatturato cresce dello 0,8%, il costo del lavoro del 2,9%.

L`incidenza dell`industria in senso stretto cresce sul totale dell`economia di 0,8 punti percentuali in termini di addetti, diminuisce di 0,1 punti per il fatturato e cresce di 1,8 punti per il valore aggiunto.

Le imprese organizzate in gruppi hanno un impatto significativo sul sistema produttivo: generano il 63,3% del fatturato totale (+1,7% sull`anno precedente) e il 56,6% del valore aggiunto (+3,7%).

Alla crescita del valore aggiunto si associa un aumento dei dipendenti dell`1,5% (+183mila) di cui oltre il 70,7% da attribuire a imprese appartenenti a gruppi. Si registrano incrementi in tutte le classi dimensionali, più intensi nelle imprese con 50-249 addetti (+2,5%).

La variazione del valore aggiunto non è omogenea dal punto di vista dimensionale: diminuisce per la classe 0-9 addetti (-0,1%), aumenta per le classi 10-19 (+1,3%), 20-49 (+2,6%), 50-249 (+3,6%) e 250 addetti e oltre (+4%).

Per le imprese con 250 addetti e oltre l`aumento del margine operativo è molto più elevato di quello medio (+6,2%), con un aumento del costo del lavoro più basso della media (+2,3%) e un aumento del valore aggiunto superiore alla media (+4%).

La distribuzione delle imprese per classe di addetti è sostanzialmente diversa tra le imprese appartenenti a gruppi e non, e lo è ancora di più la distribuzione degli addetti, del fatturato e del valore aggiunto. Se tra le imprese non appartenenti a gruppi le microimprese occupano il 64,7% degli addetti e le grandi imprese il 3,5%, nei gruppi le grandi imprese occupano il 59,4% degli addetti e le microimprese solo il 3,8%.

Nei servizi il valore aggiunto cresce del 2,4% e il margine operativo lordo del 2,1% (rispetto al +1,8% della media dei settori), con un aumento dei costi del personale del 2,7% (rispetto al +2,9% della media). Solo il 3,2% delle imprese dei servizi fa parte di un gruppo ma tale segmento occupa il 31,3% degli addetti del settore e il 45,4% dei dipendenti e realizza il 51% del valore aggiunto dei servizi.

Nell`industria in senso stretto la dinamica del valore aggiunto, pari a +1,8%, è inferiore a quella complessiva e anche per il margine operativo lordo e il costo del lavoro l`aumento è inferiore alla media (+0,6% e +2,7% rispettivamente). L`8,1% delle imprese del settore è organizzato in strutture di gruppo che impiegano il 52,6% degli addetti e il 58,8% dei dipendenti e realizzano il 70,8% del valore aggiunto del settore.

Nel comparto delle costruzioni l`aumento del valore aggiunto e del margine operativo lordo sono più elevati (rispettivamente +5,8% e +6,1%). Il 3,3% delle imprese del settore è organizzato in strutture di gruppo che realizzano il 27,1% del valore aggiunto del settore.

La produttività nominale del lavoro, in generale, è maggiore per le imprese appartenenti a gruppi anche considerando la suddivisione in classi di addetti. In particolare, lo scarto si ampia nelle micro imprese dove l`indicatore per le imprese in gruppi è più del triplo di quello delle imprese non appartenenti a gruppi (96mila 600 euro contro 28mila 200 euro).

TN da ildiariodellavoro.it

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