Incendio centro commerciale, evitare consumo prodotti area Ordinanza sindacoFirenze Dario Nardella

Evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli raccolti nei terreni circostanti all’area interessata dall’incendio divampato ieri nel punto vendita Coop di Ponte a Greve, fino a valutazione da parte dell’autorità sanitaria. Lo prevede un’ordinanza firmata oggi dal sindaco di Firenze Dario Nardella. Nell’ordinanza, si legge che “sussistono presupposti per quanto sopra esposto per emettere un’ordinanza contingibile ed urgente al fine di assicurare la tutela della salute pubblica secondo quanto indicato nella nota della azienda Usl Toscana Centro”. Nell’ordinanza si specifica, inoltre, che “risultano tutt’ora in corso gli accertamenti tecnici da parte di Arpat e Asl in merito all’impatto sui vegetali dei terreni circostanti”. Ancora, l’ordinanza “potrà essere integrata a seguito della acquisizione di eventuali relazioni relative alle indagini attualmente in corso da parte di Asl e Arpat in merito all’impatto sui vegetali dei terreni circostanti”. (ANSA).

Arpat: Superfici e vegetazione non contaminate grazie assenza venti’

L’incendio divampato ieri pomeriggio nel centro commerciale di Ponte a Greve a Firenze, e domato nella notte, ha prodotto “una quantità piuttosto limitata di inquinanti”, anche grazie alla bassa intensità dei venti al momento in cui si sono sviluppate le fiamme. E’ quanto precisato da Arpat, al termine delle prime verifiche effettuate. “Si ritiene improbabile – prosegue una nota diffusa da Arpat – una contaminazione significativa dei vegetali e delle superfici nelle aree circostanti il centro commerciale e sono escluse ricadute significative già a distanze di alcune centinaia di metri”. “Sono comunque state attivate – si precisa sempre nel documento – le necessarie procedure per gli accertamenti quantitativi dell’impatto”. L’incendio ha interessato principalmente la copertura dell’edificio, in particolare il tetto ventilato costituito da un ‘sandwich’ di pannelli di legno con all’interno un isolante termico e la guaina bituminosa che copriva parte del tetto. Le fiamme hanno interessato almeno parzialmente anche l’impianto fotovoltaico. “I dati su intensità e direzione del vento – spiegano ancora i tecnici di Arpat – provenienti dalla centralina meteorologica del Centro funzionale regionale di Case Passerini mostrano durante l’evento venti deboli con direzione variabile”. Gli inquinanti prodotti nell’incendio, viene precisato, sono “prevalentemente idrocarburi policiclici aromatici, a causa della combustione della guaina bituminosa e, in misura minore, diossine e furani, a causa della combustione del legno”. (ANSA).

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