La Toscana con la crisi economica causata dalla pandemia ha avuto una diminuzione di 3.000 liberi professionisti secondo un rapporto di Confprofessioni regionale con una variazione che è pari al -2,5%, dato che dimostra che “le ripercussioni pandemiche si sono fatte avvertire anche sull’economia locale” considerato pure che la classe dei liberi professionisti dal 2011 al 2019 a livello regionale aveva fatto registrare un incremento del +10,8%. Nell’analisi scaturita dal rapporto, che sarà presentato in diretta streaming il 4 giugno con l’assessore regionale Alessandra Nardini e il direttore Irpet Nicola Sciclone, risulta che il 56% dei professionisti è occupato in “attività professionali, scientifiche e tecniche”, settore che racchiude principalmente attività legali, di contabilità e di consulenza aziendale o architettura e ingegneria. Le aree che in Toscana, dal 2011 al 2019, registrano una diminuzione della quota dei liberi professionisti nella fascia d’età 15-34 anni sono: legale, tecnica, sanità e assistenza sociale, commercio finanza e immobiliare. L’incremento più significativo si riscontra invece per veterinari e altre attività scientifiche” che passa dal 13% nel 2011 al 28% nel 2019. In generale, il totale dei liberi professionisti giovani in Toscana non presenta a livello percentuale un incremento bensì una leggera riduzione, passando dal 17% nel 2011 al 16% nel 2019. Inoltre la quota di professioniste laureate arriva al 74% in Toscana, contro il 64% dei colleghi maschi. Sempre a livello regionale la fascia 35-44 anni mostra come il numero delle professioniste superi addirittura quello degli uomini (51% contro 49%). (ANSA).
42 minuto di lettura