L’artigianato toscano nel 2019 vede calare del 4,4% l’occupazione e del 2,7% le imprese su base annua: quanto emerge dal rapporto presentato oggi a Firenze dall’ente bilaterale Ebret (per la Cgil Toscana erano presenti il segretario regionale Mirko Lami e Monica Stelloni del Dipartimento Mercato del lavoro). Il dato negativo per l’occupazione riguarda tutte le province, con punte negative per Prato (-6,9%) e Firenze (-5,2%), mentre fra i vari comparti la moda a soffrire di pi (-7,8%). Crescono invece le retribuzioni (+1,9% medio procapite), in virt di un calo dei contratti part-time e dell’uscita dal mercato di imprese pi marginali. Nel 2019 stiamo assistendo a un calo dell’occupazione che misurato in circa 5.500 unit e che riguarda trasversalmente tutti i settori, ha osservato Riccardo Perugi, coautore del rapporto, spiegando che c’ un forte incremento delle ore integrate dal Fondo di Solidariet bilaterale, parliamo circa il 70% di ore in pi fra 2019 e 2018: questo significa che le situazioni di crisi e difficolt aziendale si stanno diffondendo a varie ramificazioni del sistema artigiano regionale. Il 2019 chiude in maniera veramente preoccupante e non vediamo spiragli positivi neanche per il 2020, lamenta Ciro Recce, presidente Ebret, secondo il quale l’artigianato un settore che, anche attraverso il patto per lo sviluppo regionale che stato siglato, ha bisogno di maggiore attenzione per far s che si possa ripartire, perch veramente il centro della nostra economia.(ANSA).IL COMUNICATO2019, l?anno difficile dell?artigianato toscano: calano sia lavoratori occupati (-4,4%) che imprese (-2,7%), crescono del 69% le ore di lavoro integrate dalla ?cassa integrazione artigiana? (FSBA). Diminuiscono soprattutto i contratti ?flessibili?, mentre aumentano i livelli retributivi medi (+1,9%)I dati di INPS, EBRET e FSBA non lasciano dubbi: il 2019 stato un anno difficile per l?artigianato toscano. Si interrotta la fase di ritorno alla crescita che aveva caratterizzato gli anni pi recenti e che era stata il primo momento di vera ripresa dopo le difficolt generate dalla crisi del 2008.Nel III Rapporto ?Imprese artigiane e Mercato del lavoro?, presentato oggi a Firenze dall?EBRET, spicca innanzitutto la diminuzione dei lavoratori dell?artigianato, calati su base annua del 4,4% rispetto al 2018, per una variazione in termini assoluti pari a circa 5.500 unit . Il calo ha riguardato tutte le aree contrattuali, in primis il sistema moda (-7,8% e oltre 3 mila lavoratori in meno), mentre pi contenuta la flessione per la meccanica (-1,3%). La riduzione dei livelli occupazionali ha inoltre riguardato tutte le province, soprattutto quelle dove sono localizzati molti dei principali cluster produttivi artigiani: gi Prato (-6,9%), Firenze (-5,2%), Arezzo (-4,9%) e Pistoia (-4,2%), mentre hanno ?tenuto? Massa Carrara (-1,8%) e soprattutto Lucca (-1,4%).A diminuire sono stati soprattutto gli operai (-5,6%). Pi contenuto il calo degli impiegati (-1,3%) mentre sono cresciuti (+3,3%) gli apprendisti, confermando un trend che in positivo dal 2016. Sotto il profilo della tipologia contrattuale diminuiscono soprattutto i tempi determinati, sia a tempo pieno (-15,2%) sia a tempo parziale (-12,3%), mentre tengono meglio le tipologie contrattuali a tempo indeterminato, part-time (-5,3%) e soprattutto full-time (-1,6%). Il 2019 segna dunque un ritorno verso tipologie contrattuali pi stabili e ?standard?, anche se ci appare legato principalmente a fattori di natura transitoria.Forte stato l?aumento del ricorso alle prestazioni del Fondo nazionale FSBA, la ?cassa integrazione? che interviene per crisi aziendali nell?artigianato. Nel primo semestre del 2019 sono aumentate le pratiche presentate (+66%) ed ancora di pi le ore di lavoro perduto integrate (+69%), che sono state 220mila e che, nei due terzi dei casi, hanno riguardato il sistema moda. Con 8,2 ore integrate in media per lavoratore iscritto all?EBRET tuttavia il segmento della chimica-gomma-plastica-vetro ad evidenziare il pi intenso ricorso a FSBA; segue il tessile-abbigliamento-calzature con una media di 7.Inevitabile in questo quadro la riduzione delle giornate retribuite (116 mila giornate perse rispetto al 2018, -3,8%), ma a calare stato anche il numero delle imprese artigiane con dipendenti (-2,7% per 842 unit in meno), con diminuzioni pi forti nei trasporti (-5,9%) e nel legno (-4%) e pi moderate per l?agroalimentare (-0,5%) e per la chimica (-0,6%). In termini provinciali le peggiori performance sono arrivate da Arezzo e Firenze, entrambe intorno al -5%.In controtendenza si registra invece il +1,9% nei livelli retributivi pro-capite. Su questo dato hanno probabilmente inciso in maniera decisiva sia la demografia imprenditoriale, con la fuoriuscita di imprese ?marginali?, caratterizzate cio da pi bassi indicatori di produttivit , redditivit e livelli salariali, sia una pi accentuata riduzione dei contratti part-time. Le retribuzioni mensili medie dell?artigianato si attestano su un livello di circa 1.400 euro per lavoratore, con aumenti generalizzati a livello settoriale e territoriale. In positivo spiccano il +5,4% dei trasporti ed il +3% di Massa Carrara.Da segnalare infine la riduzione delle dimensioni medie d?impresa, misurata in termini di lavoratori occupati per azienda, anche questa trasversale a settori e province: si interrotto quel processo di rafforzamento strutturale delle aziende artigiane che, negli ultimi anni, non aveva conosciuto soluzione di continuit .ÿ
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