La Procura di Torino ha indagato tre responsabili commerciali di un’azienda che si occupa di rifiuti con l’accusa di traffico e gestione illecita. L’inchiesta dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) scattata a seguito di due incendi scoppiati nel 2017 nei magazzini di stoccaggio di rifiuti cartacei e di plastica dell’azienda Cma situati nel torinese, a La Loggia e a Pianezza, dove fu necessario il lavoro di 15 squadre dei Vigili del fuoco per domare le fiamme. Dalle indagini sono emersi presunti illeciti nella filiera di gestione dei rifiuti e sono in corso accertamenti e perquisizioni presso aziende di Piemonte, Lombardia, Toscana e Sardegna. Secondo gli inquirenti, i rifiuti non venivano selezionati in maniera corretta, ma ammassati in deposito poi distrutti dalle fiamme. Durante le indagini sono stati sequestrati decine di capannoni in tutta Italia. (ANSA).Traffico rifiuti: Costa, bene operazione Noe contro roghiMi complimento con i Carabinieri del Noe di Torino e con tutti gli uomini che hanno collaborato a questa operazione che la dimostrazione di come gli sforzi profusi nel contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti stiano producendo risultati importanti e continuativi nel tempo. L’impegno e la professionalit di questi uomini ci riempie d’orgoglio. Non molleremo la morsa contro le illegalit ambientali. Cos il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in merito all’ operazione dei Carabinieri del Noe di Torino che con il supporto dei Noe e dei Comandi Provinciali presenti nei territori di competenza, di personale di Arpa Piemonte e dei Vigili del Fuoco, hanno svolto perquisizioni in diversi stabilimenti di trattamento rifiuti in Piemonte, Lombardia, Toscana e Sardegna. I controlli, partiti da un’attivit di indagine iniziata a seguito di alcuni gravi incendi avvenuti nel torinese nel 2017, ricorda la nota del ministero dell’Ambiente, hanno interessato piattaforme adibite alla selezione dei rifiuti plastici e cartacei provenienti sia dalla raccolta urbana, sia dalle aziende. Nel corso delle investigazioni – si sottolinea nella nota – sono emerse numerose criticit inerenti la gestione dei rifiuti che venivano solo superficialmente selezionati al fine di economizzare sulle corrette procedure, conseguendo cos illeciti profitti. Queste condotte, favorite anche alla congiuntura internazionale che vede una saturazione del mercato della carta e della plastica riciclata, hanno determinato il formarsi di imponenti giacenze di materiale negli stabilimenti che sovente, a scopo ‘liberatorio’, vengono dati alle fiamme. In corso, riferisce il ministero dell’Ambiente, accertamenti presso altre aziende della filiera nazionale del recupero dei rifiuti. L’attivit investigativa – conclude il ministero dell’ Ambiente – rientra nella pi ampia e strategica manovra di contrasto messa in campo dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale mirata a contrastare il fenomeno degli incendi di rifiuti attraverso l’individuazione dei traffici illeciti sottesi, che finora ha gi portato, in chiave preventiva, anche al sequestro di decine di capannoni adibiti a discarica abusiva in tutto il territorio nazionale. (ANSA).
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