Mortalità torna a crescere, +23% in diverse città. Da fine ottobre anche a Firenze

Ad ottobre “si rileva un incremento di mortalità sia al Nord (+22%) che al Centro-Sud (+23%) con un eccesso significativo in diverse città”. In particolare, dal 28 ottobre al 3 novembre “si conferma il trend in crescita osservato a partire da metà ottobre in diverse città del Nord (Torino, Genova, Milano) e del Centro Sud (Roma, Bari, Palermo). Da fine ottobre aumento anche a Bologna, Firenze, Perugia, Cagliari e Catania”. Emerge dall’Andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane in relazione al Covid.
Per i 32 Comuni inclusi nel monitoraggio pubblicato sul sito web del ministero della Salute, la mortalità giornaliera (ovvero i residenti deceduti) viene confrontata con quella dell’analogo periodo dell’anno dei 5 anni precedenti (che rappresenta il valore atteso). L’obiettivo, si legge, è “disporre di dati tempestivi in una fase di rapida evoluzione dell’epidemia Covid”. I dati dei mesi scorsi “mostrano il forte incremento della mortalità osservata durante la prima fase dell’epidemia di Covid-19, la successiva riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento a fine maggio, infine il rapido incremento dei decessi delle ultime settimane”. Rispetto all’ultimo rapporto, anche per la settimana 28 ottobre-3 novembre continua il trend in crescita dei decessi totali sia tra le città del nord che in quelle del centro-sud. Al Nord si osserva un maggiore incremento in persone over 75, a Roma, Genova e Milano si osserva un incremento dell’eccesso anche nella classe di età 65-74 anni. (ANSA).

Covid: Antonella Viola, morti aumentano ma sono i contagi di un mese fa Su vaccino tutti hanno corso ma senza saltare tappe, sarà sicuro
“Le misure introdotte iniziano a dare risultati e la curva dei contagi rallenta la velocità di crescita”, ma “l’effetto sui decessi purtroppo arriverà a distanza di un paio di settimane”. I morti dovuti al Covid infatti “non diminuiscono ancora perché quelli di oggi sono l’effetto dei contagiati di un mese fa”. Così, durante la trasmissione Agorà, su Rai Tre, l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola. Quanto invece al vaccino Pfizer contro il Covid, “la conclusione di uno studio di fase 3 in meno di un anno dall’identificazione del virus è una notizia bellissima per la scienza e per tutta l’umanità”. I risultati sono arrivati in tempi velocissimi, ma non a discapito della sicurezza: “Tutti hanno corso, ma senza prendere scorciatoie. E quando il vaccino arriverà sarà un vaccino sicuro. Su questo non ci sono dubbi”. Quanto ai tempi, “se non ci sono intoppi, un vaccino sarà registrato per la fine dell’anno e da gennaio si potrà cominciare la distribuzione ma i primi a essere vaccinati saranno ovviamente il personale sanitario, gli anziani delle Rsa”. Rispetto alla terapia con il plasma dei convalescenti, che la ha vista protagonista di un botta e risposta con la trasmissione le Iene, l’esperta sottolinea: “Finora gli studi non hanno dimostrato reale beneficio e deve continuare la ricerca. Ma nel frattempo i pazienti non devono cercare di spostarsi in ospedali in cui il plasma viene usato, perché ancora non ci sono prove”. Quanto infine ai contagi nelle scuole, ha affermato la professoressa Viola, “la maggior parte dei focolai sono costituiti da una o due persone e questo indica che la scuola non è un motore del contagio, come alcuni hanno affermato per chiederne la chiusura”. (ANSA).

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