NON TI PAGO, BOOM DI VERTENZE A MASSA E CARRARA – LA CGIL IN PRIMA LINEA A TUTELA DEL LAVORO

Stipendi mai versati, tfr spariti, licenziamenti facili, Cgil sommersa dalle cause di lavoro. Ma non tutti denunciano Buste paga vuote, decurtazione di permessi retribuiti o di ferie, trattamenti di fine rapporto (Tfr, in gergo, cioŠ la liquidazione) spariti nel nulla, mancato riconoscimento del godimento di congedi o del compenso per il lavoro straordinario, licenziamenti discriminatori… E, ancora: nessuna assicurazione su infortuni, differenze retributive (es. straordinari non pagati). La lista della violazione dei diritti del lavoratore Š veramentelunga. E tante, troppe, sono le vittime di queste violazioni. Lo dimostrano i numeri delle vertenze sindacali, ossia le cause intraprese dai lavoratori contro i propri datori di lavoro, attraverso, appunto, le organizzazioni sindacali. I soli uffici Cgil (che comunque Š il sindacato che avvia il maggior numero di pratiche nel nostro territorio) hanno avviato, nel corso dell`anno passato, 710 vertenze sindacali intutta la provincia, il 10% in pi— rispetto al 2010.Di queste, 389 sono state fatte per recupero crediti (mensilit…, o tfr, non ricevuti). Ossia per ottenere la retribuzione dovuta. Impressionante, se si pensa che questi numeri riguardano persone in carne ed ossa. Un piccolo esercito di lavoratori che ogni mattina per uno, due, tre mesi ha timbrato il cartellino, ha svolto il suo dovere, le sue mansioni. E non Š stato pagato. Un`altra grande parte di vertenze, 238, riguarda le violazioni contrattuali: impugnazioni di licenziamenti ritenuti illegittimi, contratti a termine o atipici non rispettati o non legali. Altre 83 vertenze sono state avviate per controversie per differenze retributive,ÿ straordinari non riconosciuti o inquadramento non adeguato.Delle 710 vertenze, 328 sono state inoltrate da donne, 153 da giovani sotto i 30 anni e 137 da lavoratori utracinquantenni. Numeri eloquenti: sono le fasce meno tutelate -le donne, i giovani, i pi— anziani – aÿ trovarsi alle prese con questioni di diritti negati. Questi dati, tuttavia, non sono completi. Ad essi vanno infatti aggiunti non solo le vertenze avviate dagli altri sindacati, ma, soprattutto le ingiustizie mai dichiarate.®Un nostro studio fatto un paio di anni fa – spiega Mauro Bondielli, responsabile dell`ufficio vertenze della Cgil – dimostra che coloro che iniziano una causa sono solo una piccolissima parte dei lavoratoriche subiscono ingiustizie. E i motivi sono diversi: vuoi perch‚ il datore di lavoro Š un conoscente e si preferisce non denunciarlo, vuoi perch‚ c`Š il timore di non trovare un altro lavoro che induce a non fareavviare la causa di lavoro¯.ÿ A scoraggiare denunce sulla violazione dei diritti del lavoratore, contribuiscono anche i tempi lunghi delle procedure. Il sindacato, quando un lavoratore denuncia una violazione, invia una lettera di messa in mora al datore di lavoro, in cui lo si invita a presentarsi. Questo non succede quasi mai e vengono allora avviate le pratiche legali. Il testimone passa quindi agli avvocati e al tribunale. ossia al giudice del lavoro. E cospassano mesi, se non anche anni, prima che il lavoratore possa vedersi riconosciuta giustizia. IN alcuni casi, poi, come nelle vertenze per differenze retributive, difficilmente riesce a vincere la causa. Ed Š cos che avere un impiego, (e farselo pagare) si trasforma inÿ un calvario.ÿ®Troppi precari¯ Visto dall`osservatorio della Camera del Lavoro, il boom delle vertenze registrato lo scorso anno Š solo una faccia di un quadro complesso di negazione dei diritti e di mancanza di lavoro connesso alla crisi globale.®La situazione nel mondo produttivo apuano Š veramente disastrosa. – racconta Paolo Gozzani, segretario confederale della Cgil – come i dati sulle vertenze ci dimostrano tantissime persone si trovano in difficolt… nel posto del lavoro e le violazioni dei contratti una pratica sempre pi— diffusa da parte dei datori di lavoro. Ma non Š soltanto questo. Si pensi ai giovani: pi— del 50%, tra quelli che hanno lavoro, sono precari, privi di contratti a tempo indeterminato e non possono fare alcun progetto sul futuro. ? quindi importante ridare dignit… al lavoro. Il lavoro Š un diritto solo se dignitoso¯.Melania Carnevali, Il Tirreno-Ed. Massa e Carrara, 11.02.2012

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