In Piemonte e Lazio ha gi fatto molti danni, e sono corsi ai ripari, si spiega, introducendo nell’ambiente un altro insetto ‘nemico naturale’. Ora si sta affacciando in Toscana: ha colpito in provincia di Massa e Carrara, alcuni focolai sono stati individuati nel fiorentino, nel pistoiese e nel pratese. Si chiama cinipide galligeno, parassita originario della Cina e arrivato in Europa e in Italia intorno al 2002, veicolato da vari materiali vegetali. Attacca soprattutto i castagni impedendo la produzione dei frutti. Proprio per trovare soluzioni ai problemi causati da questo parassita oggi a Firenze si svolto un convegno, promosso dalla Regione Toscana e dall’Arsia insieme all’associazione Citt del castagno. Pianta quest’ultima, ricorda una nota della Regione, che la specie prevalente nei 179.000 ettari di superficie boscata toscana. A livello nazionale poi l’Italia copre il 40 % della produzione europea di castagne. Al convegno fiorentino partecipano studiosi, produttori e amministratori. Si parla gi di un centro di coordinamento nazionale per armonizzare le politiche di intervento tra regione e regione e per gestire le emergenze. Ma parlare di castagneti e castagne, stato ancora spiegato, vuol dire anche riferirsi ad una cultura agricola e alimentare che ha sostenuto per secoli larghe fette di popolazione, garantendone la permanenza in montagna e quindi la tutela di territori interi, specie animali e vegetali, come ha sostenuto nel suo saluto agli intervenuti il presidente della Toscana Claudio Martini. Un patrimonio che non deve essere lasciato a se stesso. Per questo, si spiega nella nota, sono gi pronti e disponibili vari strumenti inseriti nel programma forestale regionale, 30 milioni all’ anno di finanziamento, e nel piano di sviluppo rurale, oltre 8 milioni e mezzo alla voce accrescimento del valore economico delle foreste, quasi 3 milioni alla voce accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, circa 1 milione e mezzo alla voce imboschimento di superfici non agricole. Una serie di disponibilit , naturalmente solo in parte utilizzabili allo scopo, che dovranno attivare e incrementare l’inserimento di piante indenni al cinipide, creando aree tampone a salvaguardia dei castagneti, metodi di lotta biologica e caratterizzazione delle variet locali di castagno sulla base della rispettiva suscettivit all’attacco dell’ insetto.(ANSA).
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