La decisione del Senato accademico dell’Universit Alma Mater di Bologna di sostituire i ricercatori che aderiscono al blocco della didattica con docenti a contratto una scelta molto grave perch intende contrapporsi alla legittima protesta che i ricercatori universitari, assieme ai precari, ai docenti, agli studenti e al personale tecnico-amministrativo, stanno conducendo contro il disegno di legge Gelmini. Lo afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, auspicando un dietrofront dell’ateneo bolognese. La decisione grave perch – spiega – intende vanificare la giusta rivendicazione dei ricercatori a tempo indeterminato di non essere messi nel limbo del dimenticatoio e dei precari che vedono davanti a s anni di ulteriore lungo periodo di precariato senza alcuna certezza in termini di stabilizzazione. Per queste ragioni la Flc-Cgil sostiene le mobilitazioni dei ricercatori ritenendole centrali per riaprire una discussione pubblica sui tagli al fondo ordinario e sul ruolo dell’Universit e contrastare le politiche scellerate del Governo. Il ddl Gelmini – sottolinea il sindacalista – ridimensiona l’universit pubblica per favorire un esteso processo di privatizzazione dei saperi in contrasto con i principi costituzionali che garantiscono a tutti l’accesso all’apprendimento. La Flc invita quindi il Rettore e il Senato accademico a revocare la decisione presa. Una decisione che riteniamo di dubbia legittimit anche perch i ricercatori per legge non sono tenuti a fare didattica osserva Pantaleo ricordando che nei primi giorni di ottobre la Flc intende lanciare, insieme agli studenti e ai diversi coordinamenti, una settimana di mobilitazione nelle universit e per il primo ottobre stata proclamata un’ora di sciopero. (ANSA).
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