L’Italia ha mezzi, risorse, intelligenze, per risalire la china ma il tempo e’ scaduto.E’ allora di fondamentale importanza che il Decreto Sviluppo contenga misure strutturali, concrete e credibili, che diano un chiaro segnale di inversione di marcia, in assenza rischierebbero di essere vanificati gli sforzi fatti fino ad oggi in ordine alla tenuta dei conti pubblici. Lo scrivono i Presidenti di Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e Rete Imprese Italia, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sottolinando che quello rivolto e’ un appello forte al fare: con unita’ di intenti e’ possibile superare una fase difficile. Confidiamo che il Suo Governo voglia realizzare le iniziative necessarie e adeguate alla gravita’ del momento.Per le imprese la situazione e’ sempre piu’ difficile, la fiducia nel nostro Paese sta velocemente diminuendo malgrado gli innegabili punti di forza dell’Italia e i risultati raggiunti. Al fine di contribuire a fornire una risposta efficace a questa situazione abbiamo elaborato proposte concrete che possono essere discusse e integrate. Ad oggi, nessuna reazione concreta e’ seguita da parte del Governo e nessun dialogo e’ stato aperto.Sappiamo – proseguono Giuseppe Mussari, Fabio Cerchiai, Emma Marcegaglia, Luigi Marino e Ivan Malavasi – che il Governo ha in animo di approvare un Decreto Sviluppo e, anche a questo proposito, riterremmo utile poter partecipare alla individuazione e alla messa a punto delle misure per contribuire ad accrescerne fattibilita’ ed efficacia. Un confronto di tal genere sarebbe oltremodo utile e pienamente in linea con quanto avviene in ogni Paese della Unione Europea.Per le imprese il ritardo che stiamo accumulando sul fronte del rilancio della crescita e della credibilita’ sta costando moltissimo in termini di occupazione, valore dei beni e dei risparmi delle famiglie, investimenti e valore delle imprese. ASCAÿ
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