Lettera del Segretario Generale Camusso alle Iscritte e agli Iscritti CGIL

Alle Iscritte e agli Iscritti della CgilRoma, 15 luglio 2016La Cgil ? una grande organizzazione sindacale aperta, fondata sulla libert? di adesione, che non conosce e rifiuta discriminazioni di carattere religioso o di provenienza geografica. Democrazia e libert? sono il nostro dna e sono il fondamento della nostra Costituzione.Sono questi principi e valori che noi, il nostro Paese e l?Europa considerano inviolabili e che vogliamo strenuamente difendere.Li abbiamo conquistati con il sangue e con il dolore dei nostri padri che ci hanno aiutato a costruire un continente in pace. Abbiamo combattuto la paura, l?odio razziale, la fame, le diseguaglianze. Abbiamo avviato la costruzione di un?Europa prospera e solidale. Si ? trattato di un sogno che ha iniziato a realizzarsi che non vogliamo perdere ma difendere e avverare.Per questo non vogliamo n? possiamo rassegnarci all?Europa della paura.Pi? volte nella nostra storia siamo stati chiamati a difendere la democrazia. L?abbiamo fatto senza tentennamenti, con il cuore e la forza di una grande organizzazione. Siamo stati in prima linea a combattere il terrorismo che dilagava nel nostro Paese. Non siamo stati ad osservare ma siamo stati protagonisti del risveglio delle coscienze, dello scontro con le organizzazioni eversive, della lotta a qualsiasi ambiguit?. Non ci sono stati n? dubbi, n? incertezze perch? mai il terrorismo pu? trovare giustificazione alcuna, siano esse economiche o sociali, tantomeno ideologiche o religiose.Siamo stati nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle universit?, nelle strade e nelle piazze d?Italia. Listavamo a lutto le nostre bandiere, piangevamo i morti del nostro Paese e programmavamo l?iniziativa politica, spiegavamo le nostre ragioni, organizzavamo il contrasto fattivo ai terroristi.Non eravamo soli, ovviamente, ma quella scelta, quel dire a viso aperto da che parte stavano la Cgil, le sue donne e i suoi uomini, ha contribuito a debellare il terrorismo, a porre un argine alle stragi e alle uccisioni, ad assicurare alla giustizia i criminali. Lo abbiamo fatto per non vivere nella paura, per difendere la libert? e la democrazia. Da allora, ogni giorno, abbiamo confermato e rinnovato quell?impegno.La paura non ? pi? nelle piazze o nelle strade delle nostre citt?, ma nelle piazze eper le vie della nostra Europa. Le stragi in Spagna, Inghilterra, Belgio, Franciamettono in discussione quanto abbiamo faticosamente costruito sino a oggi egenera una paura cieca quanto distruttiva. E la paura alimenta false e pericoloserisposte xenofobe e razziste. Si alzano muri, si chiudono frontiere, si rompe lasolidariet? tra gli uomini, i deboli e gli oppressi, non si riconosce pi? e si combatteil diverso. La paura rende fragili la libert? e la democrazia cos duramente efaticosamente conquistate.? ora di scegliere.Non basta pi? reagire con le dichiarazioni dell?organizzazione o dei suoi autorevolidirigenti. ? ora che tutti noi e tutte noi prendiamo in mano il nostro destino e ilnostro futuro.Non vogliamo che vinca la paura, l?orrore, la morte.Bisogna combattere l?indifferenza, attivarsi per garantire il necessario contrasto,non accettare ambiguit?, impedire anche i silenzi. Rispettare ed esigere rispettoda parte di tutti, a cominciare da noi, dei nostri valori, della nostra democrazia,della nostra libert?. Non sono scelte negoziabili. Sono le ragioni della nostraconvivenza libera e democratica. Lo sentiamo come un dovere collettivo, diciascuno di noi.Non ? pi? un problema che possiamo delegare ad altri. Dobbiamo tornare nellestrade, nelle piazze, in tutti i luoghi di lavoro. Dobbiamo tornare a essere tuttiprotagonisti. Dobbiamo tornare a difendere e promuovere con ancora pi? forza inostri valori di libert?, democrazia, eguaglianza e solidariet?.

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