Scatta la protezione umanitaria, o il diritto di asilo politico, per i migranti che fuggono da paesi nei quali imperversa il terrorismo e la persecuzione religiosa senza che gli stati in questione siano in grado di contrastare efficacemente i crimini del fondamentalismo islamico. Il riconoscimento arriva dalla Cassazione che – con la sentenza 3758 – ha accolto il ricorso contro il Ministero dell’Interno presentato da Patrick O., un nigeriano di fede cristiana fuggito dal suo paese nel 2003 e arrivato in Italia, a Prato, per sfuggire alla pericolosa situazione della sua terra d’origine. Solo nel 2011, l’uomo aveva presentato domanda di asilo politico, quando aveva iniziato ad avere problemi con i documenti, sebbene avesse regolarmente rinnovato il passaporto presso l’ambasciata nigeriana. La sua richiesta era stata respinta dalla ‘Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale’, e il ‘no’ era stato ratificato dal Tribunale di Ancona nel 2013, e poi dalla Corte di Appello di Ancona, nel 2015. Ad avviso dei magistrati di merito non c’erano i presupposti per concedere protezione o asilo a Patrick dal momento che le persecuzioni asseritamente subite provengono non da un soggetto statuale o da responsabili di partiti o organizzazioni che controllano lo Stato ma da un gruppo religioso nei cui confronti vi una attivit di contrasto, seppure non sempre efficace, da parte dello Stato. Insomma queste condizioni non consentirebbero di appellarsi alla Convenzione di Ginevra e il rinnovo del passaporto dimostrerebbe, invece, la mancata frattura del legame sociale tra il cittadino straniero e il suo paese di origine. Ma la Cassazione non ha condiviso queste obiezioni e ha ritenuto fondato il ricorso di Patrick sottolineando. Nel loro verdetto gli ‘ermellini’ – presidente Massimo Dogliotti, relatore Giacinto Bisogni – rilevano che non stata adeguatamente valutata la situazione oggettiva e attuale del paese di origine notoriamente interessato da gravi episodi di violenza indiscriminata localizzati in numerose aree e regioni, dal controllo sempre pi esteso del territorio da parte di gruppi terroristici e persecutori nei confronti di cittadini di fede cristiana, dall’impotenza o soggezione dell’apparato statuale di fronte a tale situazione. Ora, la Corte di Appello di Ancona, in diversa composizione, dovr riprendere in mano il caso di Patrick e ‘aprire’ alla concessione del diritto a rimanere in Italia per salvaguardare la sua incolumit .(ANSA).
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