8 marzo: rinnovata intesa Anci-Iap contro pubblicità sessista Coinvolti Comuni per controllo affissioni

L’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e l’Iap, Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, rinnovano per la terza volta il Protocollo d’intesa siglato nel marzo 2014 volto a consolidare modelli di comunicazione ispirati al rispetto della dignità della donna e del principio di pari opportunità. La collaborazione tra Anci e Iap nasce “con lo scopo di rafforzare l’efficacia dell’Autodisciplina, attraverso il coinvolgimento dei Comuni affinché il controllo autodisciplinare sia esteso anche alle affissioni pubblicitarie locali, a tutto vantaggio dei cittadini”. L’intento è quindi quello di “spingere gli inserzionisti pubblicitari a rispettare il Codice di Autodisciplina, adottando modelli di comunicazione commerciale corretti, con particolare attenzione alla rappresentazione dei generi ed evitando di veicolare immagini lesive della dignità della donna e della sensibilità dei minori”. Il gestore degli impianti pubblicitari è quindi chiamato ad accettare, contestualmente al rilascio dell’autorizzazione a installare l’impianto, una clausola che gli impone di accettare e di far accettare il Codice Iap agli inserzionisti pubblicitari che utilizzeranno l’impianto. L’adeguamento al protocollo di intesa Anci/Iap, “oltre che rispondere ad un dovere civico sempre più sentito e impellente da parte della società civile, ha oltretutto indubbie ricadute sull’immagine del Comune che lo adotta, essendo la normativa autodisciplinare una delle forme più mature di rispetto dei principi etici, che devono permeare il vivere comune: il presupposto della difesa della dignità della persona e il riconoscimento di pari opportunità a favore di tutti i cittadini”. I Comuni che hanno dato finora attuazione al Protocollo Anci-Iap sono: Roma, Palermo, Catania, Torino, Bologna, Firenze, Modena, Ragusa, Savona, Pesaro, Ravenna, Siena, Fano, Cinisello Balsamo, Legnano, Arcore. “La pubblicità è capace di modellare comportamenti e pensieri individuali e collettivi e per questo non è neutra – dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro – può invece essere veicolo di inaccettabile denigrazione, subordinazione, oggettivazione delle donne. Ai sindaci spesso mancano gli strumenti per rimuovere con tempestività ed efficacia le pubblicità che adoperano messaggi e immagini svilenti per le donne. Inserire nel regolamento di pubblicità locale e nel regolamento per l’occupazione di spazi pubblici precise clausole al riguardo permetterà ai sindaci di difendere il principio che non tutto è lecito pur di vendere”. Secondo il Presidente Iap Mario Barbuto “il rinnovo di questo accordo è la conferma della reciproca volontà di portare avanti la proficua collaborazione avviata anni fa. Diverse Amministrazioni hanno aderito al Protocollo sia di grandi che di ridotte dimensioni, ma è fondamentale che molti più Comuni aderiscano a questo progetto di indiscutibile valore sociale e giuridico”. (ANSA).

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