Sanità privata e Rsa Aiop-Aris, il 23 settembre sciopero con presidio regionale a Firenze

Sanità privata e Rsa, lunedì 23 settembre è indetto (da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) lo sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori a cui si applicano i contratti Aiop-Aris Sanità privata (scaduto da 6 anni) e Aiop-Aris Rsa (scaduto da 12 anni). Motivo dell’agitazione: il mancato rinnovo dei contratti. Nell’occasione, a Firenze è in programma un presidio regionale dalle 10 alle 12 in piazza Duomo davanti alla Regione. In Toscana sono circa 5mila le persone interessate dallo sciopero e che lavorano in una quarantina di strutture private sparse in tutte le province

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO

Sanità: sindacati, 23 settembre sciopero nazionale Aiop Aris. Coinvolti oltre duecentomila lavoratori. “Serve rispetto per un comparto strategico per il Paese”

“Gli impegni non sono stati mantenuti, e noi siamo stanchi di aspettare. Sono oltre duecentomila le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris rsa: lavoratori che svolgono un servizio pubblico garantendo con ciò un diritto costituzionale, quello alla Salute. Si tratta, dunque, di un comparto fondamentale per il Paese. Chiediamo il rispetto della dignità e dei diritti: per questo motivo il 23 settembre abbiamo proclamato uno sciopero nazionale con l’astensione dal lavoro prevista per ogni turno di lavoro”.
Lo annunciano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“In quest’ambito – osservano i sindacati – sono stati stipulati due accordi ponte (Aris rsa, Aiop rsa) necessari per unificare i tabellari e andare alla stipula di un nuovo contratto unico di settore per le rsa, dove le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti hanno il contratto bloccato da oltre 12 anni. Quanto al contratto Sanità privata Aris Aiop, è stato rinnovato nel 2020 dopo 14 anni di blocco della contrattazione, un rinnovo che però ha riguardato il triennio 16\18. Sul tema, abbiamo chiesto l’apertura di due tavoli ma ci è stato risposto che i tavoli si sarebbero potuti svolgere solo se fossero arrivate risorse dello Stato. Un’indifferenza intollerabile ed inaccettabile, e per questo abbiamo promosso lo sciopero nazionale di lunedì. Per difendere la professionalità e il futuro di lavoratrici e lavoratori, e la dignità del lavoro e della Salute del nostro Paese ”, hanno concluso.

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