“Oggi è approdata in Consiglio dei Ministri l’ennesima controriforma istituzionale promossa dal Governo Meloni: dopo il Premierato e l’Autonomia differenziata, è la volta della separazione delle carriere dei magistrati. Sostanzialmente, le tre principali forze politiche della maggioranza stanno tentando, ciascuna per la sua parte, di sovvertire la Costituzione repubblicana e archiviare la centralità del Parlamento, l’unità nazionale e l’indipendenza del potere giudiziario”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.
“Se questo disegno complessivo vedesse la luce – sottolinea il dirigente sindacale – i fondamentali equilibri del nostro sistema democratico salterebbero, facendoci scivolare verso una vera e propria ‘democratura’. Con ogni evidenza, chi guida l’Esecutivo pensa che le Istituzioni non siano un patrimonio comune da preservare, ma una proprietà di cui poter disporre a piacimento. Non tengono neppure conto di rappresentare una minoranza del corpo elettorale, trasformata in maggioranza dalla legge elettorale”.
“Fortunatamente – prosegue Ferrari – non mancano gli strumenti democratici per impedire un simile stravolgimento e una verticalizzazione del potere senza precedenti e senza paragoni in Occidente, e la Cgil, insieme a tutti coloro che hanno a cuore la nostra democrazia costituzionale, intende praticarli, a partire da quelli referendari. Saranno le cittadine e i cittadini italiani a decidere del futuro del Paese”, conclude il segretario confederale.