Un corso per la convivenza nelle case popolari: l’iniziativa Cgil-Sunia Toscana a Firenze

Presentazione di un corso per gli inquilini Erp sulle buone regole di convivenza nelle case popolari: presentata a Firenze l’iniziativa Cgil-Sunia Toscana in collaborazione con l’agenzia formativa Smile. Intervenuti Giani, Funaro, Albanese, Talluri.
Laura Grandi (Sunia): “Il tessuto sociale delle case popolari del nostro territorio è sano. Vogliamo che questo corso sia finalizzato a mantenere questa situazione positiva e contribuisca a rispondere alle nuove esigenze”.
Rossano Rossi (Cgil Toscana): “Il problema della casa e del disagio abitativo deve essere considerato una priorità nell’agenda politica”

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Un corso sperimentale, ideato da Smile Toscana (l’agenzia formativa di Cgil Toscana), sulle buone regole di convivenza all’interno degli edifici di edilizia pubblica: è l’iniziativa presentata oggi pomeriggio nell’evento “Il bello delle Case Popolari – Per il rispetto delle regole, dei diritti, della convivenza civile” promossa da Cgil e Sunia Toscana alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia a Firenze. Sono intervenuti: Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana; Eugenio Giani, presidente Regione Toscana; Benedetta Albanese, Assessora alla Casa, Sicurezza urbana del Comune di Firenze; Luca Talluri, Presidente di Casa Spa; Sara Funaro, Assessora al Sociale e all’Educazione del Comune di Firenze; Gessica Beneforti, segreteria Cgil Toscana; Laura Grandi, segretaria generale Sunia Toscana; inquilini/e delle Case popolari del Comune di Firenze. Nel corso dell’iniziativa era possibile sottoscrivere i referendum popolari contro la precarietà dei contratti di lavoro e per la sicurezza sul lavoro indetti dalla Cgil.

Ha detto Laura Grandi (segretaria Sunia Toscana): “Il tessuto sociale delle case popolari del nostro territorio è sano. Possono esserci problemi di convivenza, certo, possono esserci dissapori o dissidi tra inquilini ma come accade in ogni condominio privato. Vogliamo che questo corso sia finalizzato a mantenere questa situazione positiva e contribuisca a rispondere alle nuove esigenze”.

Ha aggiunto Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “Il problema della casa e del disagio abitativo deve essere considerato una priorità nell’agenda politica, è una vergogna che il Governo abbia tagliato i fondi per il contributo affitto e per il contrasto alla morosità incolpevole, e cosa ancor più grave è aver azzerato i fondi per la ristrutturazione e la nuova costruzione delle case popolari. Questo avviene in un momento in cui i costi dell’abitare sono esplosi, e ciò colpisce in particolare lavoratori e pensionati già alle prese con bassi redditi e inflazione. Serve un piano strutturale nazionale lungimirante per realizzare la costruzione di nuovi alloggi pubblici a canone calmierato, Regione e Comuni non possono farcela da soli. Precarietà lavorativa e abitativa sono strettamente interconnesse, siamo impegnati in ambo i fronti con iniziative e proposte, in primis con la campagna per i referendum sulle garanzie per i contratti di lavoro”.

LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA

I nuclei che vivono negli alloggi Erp della Toscana sono 45.309 e hanno registrato un calo di 331 unità rispetto al 2021 (-0,7%) e di circa 2.200 rispetto al 2015 (-4,7%). Anche se il nesso non può essere automatico, sembrano diminuzioni in linea con l’andamento degli alloggi sfitti, aumentati di circa 500 unità rispetto al 2021 e di circa 2.700 rispetto al 2015. A Firenze nel periodo 2015-2022 si riscontra una contrazione di -5,2%. Nei 45.309 nuclei che risiedono in alloggi Erp sono presenti 107.744 componenti, per una media di 2,38 componenti per nucleo, in linea con il 2021 e in leggero calo rispetto al 2020 (2,5). Al 2022 la componente straniera rappresenta il 13,3% dei nuclei assegnatari di alloggi Erp (in linea con la quota di stranieri residenti in Toscana, 11%), con una variazione positiva del 35,6% rispetto al 2015 e del 3,5% rispetto al 2021. L’autogestione, cioè la gestione diretta degli spazi e servizi comuni da parte degli assegnatari, è ormai diventata una imponente realtà nei blocchi di edilizia residenziale pubblica. In Firenze e provincia, i numeri sono veramente importanti: su 13056 alloggi, 7006 alloggi sono in autogestione. Il corso in questione, chiamato “P.E.C., Progetto Educare per Coabitare”, ideato da Smile Toscana e organizzato da Sunia e Cgil, è stato pensato per valorizzare la qualità della vita negli alloggi pubblici e soprattutto per le Autogestioni ed è rivolto a responsabili e inquilini di autogestioni solidali di edifici di edilizia residenziale pubblica dei comuni dell’area fiorentina. Il corso vuole avere, come obiettivo, quello di dotare gli abitanti dell’Erp degli strumenti necessari per affrontare la quotidianità, in tutte le sue forme: la corretta gestione delle spese condominiali, la pacifica risoluzione delle liti, le conoscenze di primo soccorso, di corretta gestione dei rifiuti, dell’acqua e delle altre utenze, misure contro truffe e raggiri soprattutto ai danni di anziani, contrasto alla solitudine.
Il corso (che partirà dopo l’estate) si struttura in 4 moduli. Il primo si chiama “Gestione giuridico-amministrativa dell’autogestione solidale”; obiettivo: intrattenere relazioni efficaci con le aziende di gestione e acquisire un controllo di gestione economico-amministrativa delle parti comuni e delle unità abitative regolare e trasparente. Il secondo modulo è sul tema “Salute, sicurezza, sostenibilità sociale e ambientale in contesti di abitare collaborativo”; obiettivo: saper attivare un primo intervento in situazioni di emergenza sanitaria nel condominio e nelle abitazioni, prendersi cura del benessere psicosociale della comunità abitativa e della sostenibilità ambientale costruendo una comunità collaborante. Il terzo modulo tratta di “Educazione alla comunità abitativa e alla cittadinanza attiva”; obiettivo: diventare condomini e cittadini informati e responsabili nei confronti della comunità tutta e, in particolare, di quella abitativa. Promuovere cultura di pace, delle differenze, dello sviluppo equo e sostenibile sia dal punto di vista economico che sociale. Nel quarto modulo si discute di “Gestione dei conflitti nelle comunità in autogestione solidale”; obiettivo: facilitare il dialogo, il confronto, la negoziazione, le decisioni condivise per promuovere il capitale sociale e l’empowerment di comunità.

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