I continui attacchi alla Magistratura destano grande preoccupazione e il via libera da parte del Governo alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, fra quella inquirente e quella giudicante, rende evidente la volontà di limitarne l’autonomia”. È quanto dichiarano i segretari confederali della Cgil Lara Ghiglione e Christian Ferrari e il responsabile politiche della Legalità della Confederazione Alessio Festi.
Per i dirigenti sindacali “il Governo stravolge gli assetti costituzionali: l’elezione diretta del capo dell’Esecutivo che trasforma la forma di governo, la rottura dell’unità del Paese attraverso l’autonomia differenziata a discapito dei diritti di cittadine e cittadini, le modifiche dell’assetto della Magistratura, compongono un quadro preciso di stravolgimento dell’equilibrio dei poteri, con gravi rischi per la qualità della nostra democrazia”.
“Sono emerse notizie in merito alla volontà di annullare l’obbligatorietà dell’azione penale e non sono note le modalità di definizione del CSM, di cui si dovrebbe prevedere uno sdoppiamento; poco chiara sarebbe la funzione del Presidente della Repubblica, che lo presiede. Sarebbe inoltre prevista una non meglio precisata introduzione di un’Alta Corte per giudicare tutti i magistrati, di cui non si conoscono funzioni e criteri di composizione. Per queste ragioni – continuano Ghiglione, Ferrari e Festi – appaiono evidenti la volontà di limitare l’autonomia di magistrate e magistrati e il tentativo ormai esplicito di assoggettarli alla volontà dell’Esecutivo”.
“Il rischio concreto è di ledere il diritto di cittadini e cittadine ad essere uguali di fronte alla legge ed è inoltre sempre più chiara la volontà di sottrarre il potere politico dal controllo democratico, in continuità con quanto già attuato da parte del Governo, in merito alle prerogative della Corte dei conti e attraverso gli attacchi alle autorità di garanzia a partire dall’ANAC”.
“Il Governo sta inoltre colpevolmente indebolendo il lavoro della Magistratura nella fondamentale attività di contrasto ai fenomeni corruttivi e di infiltrazione della criminalità organizzata, in particolare di stampo mafioso, purtroppo ancora fortemente presenti nella politica, nella società e nell’economia. Vanno in questa direzione – si sottolinea – l’abolizione del reato di abuso di ufficio, le modifiche a quello del traffico di influenze e le modifiche alle intercettazioni”.
“Per queste ragioni – concludono i segretari confederali e il responsabile Legalità – come Cgil abbiamo accettato l’invito del Presidente dell’ANM Giuseppe Santalucia a partecipare al proprio congresso che inizierà domani a Palermo, per sostenere la fondamentale attività delle magistrate e magistrati, a cui va il nostro ringraziamento per l’importante lavoro che quotidianamente svolgono e per difenderne autonomia e indipendenza”.