La “primavera calda” della Cgil. Ad Arezzo stamani, per la prima volta, la riunione congiunta di tutte le Assemblee di categoria. Quindi lo sciopero dell’11 aprile e la raccolta di firme per 4 referendum
Mobilitazione straordinaria della Cgil. Stamani al cinema Masaccio di San Giovanni riunione delle Assemblee di tutte le federazione di categoria; l’11 aprile sciopero generale di 4 ore – insieme alla Uil – con iniziativa a Firenze e con un presidio anche ad Arezzo, in piazza San Jacopo, dalle 15 alle 17 e infine la raccolta firme per quattro referendum finalizzati a restituire diritti e tutele ai lavoratori. All’incontro di stamani al Masaccio ha portato il suo saluto anche Valentina Vadi, sindaca di San Giovanni e presidente delle Conferenza dei sindaci del Valdarno.
“E’ la prima volta che facciamo una riunione di questo tipo – ha ricordato stamani a San Giovanni il segretario provinciale Alessandro Tracchi. La riunione delle Assemblee delle categorie è la più ampia forma di partecipazione di tutti i nostri gruppi dirigenti. E’ una mobilitazione straordinaria perché la richiede la situazione. In questi anni i governi hanno progressivamente aggravato le condizioni di vita delle persone, siano esse lavoratori o pensionati o giovani alla ricerca di un lavoro. Adesso si è oggettivamente aggiunta una questione democratica che non si limita a rigurgiti del fascismo storico ma che vede il dilagare di atteggiamenti autoritari, repressivi, non dialoganti e contrari all’indispensabile solidarietà e coesione sociale”.
Per la Cgil è necessaria una risposta forte e unitaria. “Il nostro è un sindacato confederale – ha ricordato Tracchi. Questo vuol dire occuparsi delle tutele e dei diritti dei lavoratori nei vari settori ma anche avere e difendere una visione generale della società. Ci definiamo una sindacato di strada che sta sulla strada e che quindi difende i diritti essenziali delle persone. Oggi non basta un salario per non essere poveri. Si può lavorare e morire mentre si lavora. Si può essere malati e non essere curati perché per farlo bisogna andare dal privato e per farlo occorrono soldi che la grande maggioranza della popolazione non hanno. Le emergenze del paese sono quelle che abbiamo messo – insieme alla Uil – al centro delle sciopero generale dei settori privati dell’11 aprile: sicurezza sul lavoro, riforma fiscale, nuovo modello di fare impresa”.
Dallo sciopero alla raccolta firme che la Cgil inizierà nelle prossime settimane per quattro referendum per restituire diritti e tutele ai lavoratori. Li ricorda Tracchi: il superamento dei contratti a tutele crescenti e dell’indennizzo nelle piccole imprese. In sintesi, con questi due referendum, intendiamo arrivare al superamento del jobs act. Il terzo sarà sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine e il quarto sugli appalti e sulla responsabilità del committente quando si verificano incidenti nei luoghi di lavoro”