Giovedì 11 aprile è in programma, per tutti i settori privati, lo sciopero nazionale di 4 ore indetto da Cgil-Uil (8 ore per il settore edile). Obiettivi e ragioni: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale e di fare impresa.
Nell’occasione, oltre a varie iniziative nei territori della regione (sotto, l’elenco), sono previste l’assemblea generale di Cgil Toscana e di Uil Toscana a Firenze presso l’Auditorium al Duomo in via de’ Cerretani 54/r, ore 9:30-13 (IL VOLANTINO), con apertura di Paolo Fantappiè (Segretario generale Uil Toscana), interventi di delegate e delegati, conclusioni di Rossano Rossi (Segretario generale Cgil Toscana).
LE ALTRE INIZIATIVE IN TOSCANA
– Arezzo: presidio ore 15-17 in piazza San Jacopo
– Firenze: a Le Sieci (Pontassieve) concentramento alle 9:30 in via Bellini angolo via Puccini, corteo e comizio conclusivo al circolo Primo Maggio in via Mascagni (termine previsto ore 11:30). A Empoli presidio alle 10:30 in piazza Vittoria. Si tratta di due luoghi che nei giorni scorsi sono stati teatro di gravi infortuni sul lavoro (nel primo caso, mortale)
– Grosseto: presidio in piazza fratelli Rosselli ore 10-12
– Livorno: ore 9 corteo con concentramento davanti alla raffineria Eni
– Lucca: presidio ore 10:30 davanti alla Prefettura in piazza Napoleone
– Massa: presidio ore 10:30 davanti alla Prefettura in piazza Aranci
– Piombino (Li): ore 10:30-13 iniziativa presso saletta Quartiere Salivoli
– Pisa: a Pisa (località Montacchiello) presidio-volantinaggio Filt Cgil-UilTrasporti presso magazzino Amazon ore 9-12; a Navacchio (Cascina) nella zona dell’area commerciale dei Borghi volantinaggio itinerante Filcams Cgil-UilTucs ore 11-13
– Pistoia: presidio Fiom-Uilm ore 10:30-12 in piazza Garibaldi
– Siena: a Poggibonsi corteo (concentramento ore 9 in piazza Matteotti). A Chiusi Città e Montepulciano presìdi con volantinaggi davanti agli istituti scolastici superiori, rispettivamente in via S.Stefano 44 dalle 8 alle 10:30 ed in via San Martino 14 dalle 12 alle 13:30
LE RAGIONI E GLI OBIETTIVI DELL’AGITAZIONE CGIL-UIL
ZERO MORTI SUL LAVORO
C’è la necessità, sempre più impellente, di combattere davvero le morti sul lavoro. La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa ; bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati”. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali. Non si può andare al lavoro senza una formazione adeguata, quindi serve il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Occorrono: una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rls; l’obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici”.
UNA RIFORMA FISCALE GIUSTA
Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita. È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI IMPRESA
Bisogna rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.