Anziani: Cgil e Spi, preoccupante qualità assistenza in Rsa, Governo intervenga

“È molto preoccupante quanto emerso dalle ispezioni dai Nas svolte nelle Rsa negli ultimi due mesi. Occorre un intervento per garantire la qualità dell’assistenza nelle strutture per anziani, a partire dal decreto attuativo della legge 33”. Così, in una nota congiunta, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi e il segretario nazionale dello Spi Stefano Cecconi in seguito alla diffusione dell’esito delle ispezioni dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri su 600 strutture, 191 delle quali si sono rivelate irregolari.
Per i dirigenti sindacali “non si tratta di mettere sotto accusa l’intero sistema delle residenze, sarebbe ingiusto verso operatori, operatrici e gestori, oltre ad essere necessario valutare nel dettaglio l’esito delle ispezioni. Tuttavia – sottolineano – le carenze e le violazioni riscontrate obbligano a riconoscere che esiste un problema di qualità dell’assistenza perfino con gli standard attuali, che pure risultano non adeguati. E che troppe volte le strutture per anziani riproducono le logiche dell’istituzione totale. Non a caso la legge delega 33/2023 (anziani e non autosufficienza) prevede un loro deciso miglioramento”.
Per questo Barbaresi e Cecconi chiedono al Governo di “rivedere lo schema di decreto attuativo della legge 33 anche in riferimento alle strutture residenziali, che vanno rese più piccole, aperte, familiari, inserite nelle comunità e dotate di personale e attività assistenziali adeguati. Per passare dalla logica del posto letto a quella del ‘posto di vita’. Rispettando dignità, diritti e libertà della persona – concludono – in ogni condizione ed età”.

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