Conciliazione tempi di vita/lavoro, arriva il progetto Vita Lavoro Toscana

Occupazione femminile: arriva il progetto Vita Lavoro Toscana, per sostenere il welfare aziendale per conciliare e condividere tempi di vita e di lavoro. Col sostegno della Regione, categorie economiche e sindacato danno il via al progetto di animazione e comunicazione territoriale in tutte le province sul valore strategico e i benefici di servizi e prestazioni. Monica Stelloni (Cgil Toscana): “Fondamentale costruire reti che consentano a chi lavora, anche nelle piccole aziende, di poter usufruire di strumenti concreti”

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La Toscana punta sulla diffusione di piani di welfare aziendale per rafforzare la promozione della parità di genere e dell’occupazione femminile. Attraverso il Fondo sociale europeo plus 2021/2027, mette in campo due azioni coordinate rivolte a datrici e datori di lavoro: un bando da oltre 7 milioni e mezzo fino al 2025, inserito tra le operazioni di importanza strategica del Pr Fse+, e il progetto Vita Lavoro Toscana, intervento di comunicazione e animazione territoriale, che si svilupperà su tutto il territorio regionale.
L’obiettivo è incoraggiare l’introduzione di soluzioni innovative di welfare per la conciliazione vita-lavoro all’interno dei contesti aziendali in modo da contribuire a una più equa redistribuzione del carico di cura all’interno della coppia, favorire la presenza delle donne in azienda, e le loro opportunità di carriera, sostenendo misure dirette sia a lavoratrici sia a lavoratori working carers, ovvero persone che pur lavorando assistono familiari bisognosi di cure. In particolare, il bando sosterrà piani che prevedono misure di welfare a supporto dell’organizzazione familiare: dalla flessibilità oraria e organizzativa ai servizi per la cura o l’assistenza di figli, anziani, familiari non autosufficienti.
I due interventi sono stati presentati questa mattina in una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati dall’assessora al lavoro, formazione, pari opportunità Alessandra Nardini e da Laura Simoncini, segretaria di Confartigianato Imprese Toscana, il soggetto capofila di VLT, realizzato in partenariato con Cna Toscana, Confindustria Toscana, Confcommercio Toscana, Confcooperative Toscana, Agci Toscana, Confederazione italiana agricoltori Toscana e Cgil Toscana (con il supporto di Cisl, Uil, Coldiretti, Confapi, Confesercenti e il patrocinio di Unioncamere Toscana).
“Vogliamo incoraggiare le aziende ad adottare misure dirette ad agevolare un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata e sostenere la corresponsabilità dei compiti di cura, che costituiscono una chiave determinante per rendere le donne più partecipi nel mondo del lavoro, più libere di raggiungere ruoli apicali”, spiega il presidente Eugenio Giani, pur assente all’appuntamento con i giornalisti causa altri impegni istituzionali. “Nelle imprese capaci di valorizzare le donne e di promuovere la parità di genere, a migliorare – aggiunge Giani – è anche la competitività”.
“Credo sia giusto e necessario – afferma in conferenza stampa l’assessora alla formazione, al lavoro e alle pari opportunità Alessandra Nardini – favorire la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro e parlare di questo tema non sempre e solo al femminile. Lo dico perché ancora oggi, nella cultura della nostra società, il carico di cura è quasi esclusivamente sulle spalle delle donne, manca un’equa distribuzione tra donne e uomini all’interno della coppia e della famiglia. Questo rappresenta anche uno dei fattori determinanti che spiega la minore partecipazione delle donne al mondo del lavoro, il più frequente ricorso al part time se non addirittura l’abbandono del lavoro in alcuni momenti della vita e una minore presenza femminile nelle posizioni apicali. Tutto questo ovviamente ha come conseguenza anche disuguaglianze retributive e pensionistiche. Si tratta di una situazione assolutamente intollerabile rispetto alla quale le istituzioni, a tutti i livelli, hanno il dovere di intervenire”.

LE DICHIARAZIONI

“Come Regione Toscana – prosegue l’assessora – proviamo a farlo in vari modi, sia innescando quel cambiamento culturale necessario a scardinare stereotipi e disuguaglianze purtroppo ancora radicate, sia stimolando le aziende a mettere in campo misure per chi lavora, per ogni persona, donne e uomini, volte a favorire la conciliazione, tema che appunto non riguarda solo le lavoratrici”.
“Con il progetto VLT – osserva Laura Simoncini in rappresentanza dei partner del progetto – vogliamo realizzare attività di comunicazione per sensibilizzare le aziende e i territori proprio sul tema della conciliazione vita-lavoro e sull’importanza delle politiche di welfare aziendale, accompagnare le aziende alla conoscenza delle opportunità e agevolazioni esistenti e favorire la creazione di reti di welfare territoriale. È un progetto aperto alla collaborazione di altri soggetti che vorranno partecipare a questo lavoro di sensibilizzazione”.
Per la Cgil Toscana, ha aggiunto Monica Stelloni: “Partecipare al progetto Vlt è per noi anche un modo per trovare strumenti e prestazioni sulla conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro alla portata della dimensione aziendale, del tessuto produttivo e dei cambiamenti nel mondo del lavoro, alla luce della tante transizioni lavorative proprie dei giovani e delle giovani. Su questo tema è fondamentale costruire reti che consentano a chi lavora, anche nelle piccole aziende, di poter usufruire di strumenti di conciliazione e condivisione”.

IL PROGETTO LVT

Il progetto VLT – Assieme al bando, la Regione ha avviato anche “VLT – Vita Lavoro Toscana”, specifico intervento di comunicazione e animazione territoriale per informare e sensibilizzare gli operatori economici su valore strategico e benefici del welfare aziendale. Un percorso condiviso con le associazioni datoriali e sindacali della Toscana più rappresentative che dopo i primi incontri nel dicembre scorso si svilupperà per tutto il 2024 in ogni provincia attraverso 20 eventi sia a carattere informativo, sia a carattere laboratoriale per favorire la nascita di comunità di lavoro o di reti. Lavoreranno in partnership i livelli regionali di Confartigianato Imprese (capofila), Cna, Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, Agci, Confederazione Italiana Agricoltori e Cgil, con il supporto di Cisl, Uil, Coldiretti, Confapi, Confesercenti. Di recente si è aggiunto anche il patrocinio di Unioncamere Toscana. Prevista la possibilità di coinvolgimento di ulteriori soggetti in rappresentanza del mondo del lavoro, delle istituzioni locali, del terzo settore.

IL BANDO

Il bando, già aperto da alcune settimane, ha una dotazione finanziaria di 7 milioni e 571 mila euro per il triennio 2023-2025, e sosterrà piani di welfare per la conciliazione vita-lavoro elaborati dalle imprese toscane fino a un tetto massimo di 25 mila euro.
Potranno accedere ai contributi imprese, enti, associazioni, liberi professionisti e in generale tutte le datrici e tutti i datori di lavoro con almeno una/un dipendente e con sede legale e/o unità operativa interessata dal piano di welfare, localizzata in Toscana.
Le misure oggetto dei piani sono destinate a donne e uomini, lavoratrici e lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o a tempo determinato, con contratto di somministrazione, con contratto di apprendistato, soci di cooperative, collaboratrici e collaboratori coordinati e continuativi, tirocinanti, ad esclusione dei membri di consigli di amministrazione che non svolgono attività lavorativa nell’impresa e titolari di impresa.
I progetti potranno richiedere il finanziamento di 3 tipologie di azioni: la definizione del Piano di welfare di conciliazione, alla luce delle caratteristiche e delle necessità espresse dalle lavoratrici e lavoratori; l’attuazione delle misure previste dal Piano, che potranno prevedere misure di flessibilità oraria e/o organizzativa, servizi di welfare di conciliazione per la cura o l’assistenza ad anziani o familiari non autosufficienti o per l’educazione e istruzione dei figli o a supporto dell’organizzazione familiare, anche in forma indiretta attraverso un “credito welfare” (buoni acquisto, rimborso spese, etc.); i finanziamenti, infine, potranno essere concessi anche per la costituzione di una rete di welfare territoriale o inter-aziendale tra piccole e medie imprese.
Con l’avviso potranno essere sostenute anche le imprese che intendono avvicinarsi alla nuova certificazione UNI/PDR 125:2022, che attesta l’inserimento dei principi di parità di genere e rispetto delle diversità negli obiettivi aziendali.

Fonte: Toscana Notizie

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