“Le dichiarazioni successive all’emanazione della sentenza da parte di organizzazioni dichiaratamente neofasciste, ma anche, purtroppo, di esponenti politici della destra, confermano che nella nostra società sono presenti elementi che ancora sostengono disvalori sconfitti dalla storia. L’assalto alla sede della Cgil Nazionale nell’ottobre del 2021 ne è testimonianza. Ribadiamo la necessità che queste organizzazioni vengano sciolte e riaffermiamo i valori su cui è incardinata la nostra Costituzione nata dalla Resistenza”. Così la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione e il responsabile delle Politiche della Legalità della Cgil nazionale Emilio Miceli in seguito alla sentenza di ieri delle Sezioni unite della Cassazione sulla condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla ‘chiamata del presente’ e nel ‘saluto romano’.
Per i dirigenti sindacali, che sottolineano che per “una valutazione più compiuta” occorre attendere le motivazioni della sentenza, “tutte le commemorazioni che rievocano il fascismo sono solo macabre liturgie che si richiamano a quella ideologia di morte, di violenza e di privazione della libertà”.
“La questione più inquietante di questa fase politica – sostengono Ghiglione e Miceli – è l’ambiguo atteggiamento della destra, incapace di esprimersi chiaramente in termini di condanna del fascismo, la pagina più oscura, violenta e caratterizzata dalla privazione della libertà che la nostra storia recente ricordi. Il fascismo vive oggi in ogni forma di discriminazione, di violenza, sfruttamento”.
Nella nota si ricorda infine che la Cgil “è impegnata e sempre lo sarà nel contrasto al fascismo e si batte per la piena applicazione della Costituzione repubblicana, i nostri valori si oppongono non solo a quello che è stato il fascismo nel passato ma anche a quello che potrebbe causare nel futuro qualora non attivassimo i necessari anticorpi. Difendiamo la Costituzione, siamo antifascisti”.