Nell’epoca post pandemica si è aperta di nuovo la riflessione sulla riduzione degli orari di lavoro, ma nella nautica toscana siamo invece tornati indietro nel tempo.
Dopo la fine delle produzioni mercantili in tutti i cantieri della regione, dove esistevano accordi aziendali importanti riguardo la riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, (fino ad arrivare a lavorare strutturalmente 35 ore retribuite 40) con l’avvento della nautica il sistema della contrattazione si è ridotto ai minimi termini.
Gli appalti sono stati sempre strutturali anche nella produzione di navi mercantili e gasiere, ma non è mai esistito un processo di frammentazione produttiva come registriamo nel sistema nautico.
Gli orari di lavoro non sono più contrattati, ma personalizzati, ed esistono troppi accordi personali con paghe conglobate ed orari forfettizzati. Questo è un sistema antisindacale a tutti gli effetti.
Inoltre, la gran parte dei quasi 18.000 addetti complessivi che lavorano nel settore nautico in toscana, sono privi della contrattazione aziendale. Di conseguenza gli manca una parte importante anche di salario, in un’epoca dove l’inflazione sta erodendo gravemente il potere d’acquisto dei lavoratori.
Senza il controllo degli orari di lavoro sono saltati anche i tempi di conciliazione di vita e lavoro. Gli stessi equilibri occupazionali stanno in rapporto agli orari di lavoro.
Adesso il mercato della nautica sta di nuovo tirando, ma bisogna, proprio in queste fasi, saper costruire le prospettive di medio lungo periodo, visto che, a differenza del passato, la globalizzazione è arrivata anche a questo settore.
Con le più importanti imprese del settore si pone l’esigenza di ridefinire un sistema contrattuale all’altezza dei tempi e non fondato sull’arretramento delle condizioni dei lavoratori, perché oltre che essere ingiusto, e spesso illegale, non crea nemmeno le condizioni di prospettiva future di tenuta del settore.
Crediamo che sia anche interesse della Regione toscana e delle amministrazioni dei territori della costa riprendere un ragionamento sul settore e le sue prospettive, ben sapendo che si parla di aziende che risiedono su concessioni demaniali.
Nel passato in Toscana, non a caso, hanno sempre convissuto produzioni mercantili e nautiche, oggi è rimasto un solo settore e riteniamo sia interesse di tutti salvaguardarlo, ma per far questo bisogna che si riparta dalle condizioni di lavoro.
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana