Dimensionamento scolastico, l’allarme della Flc Cgil di Lucca

Con la delibera che sarà approvata dalla Giunta Regionale Toscana nella giornata del 4 Dicembre 2023, il piano di ridimensionamento scolastico sarà confermato, almeno per quanto riguarda la provincia di Lucca.

Con tale delibera verranno infatti inaspriti in modo discutibile i criteri per la sopravvivenza degli istituti scolastici, fatta eccezione per quelli collocati nelle aree interne e in quelle montane, che saranno soggetti ad una particolare tutela in virtù delle criticità legati a tali territori. In questo modo, il numero di istituti scolastici destinati ad essere accorpati ad altri passa a 15 in Toscana, di cui ben 5 si trovano nella nostra provincia. Gli istituti destinati a sparire sarebbero gli istituti comprensivi di Sant’Anna di Stazzema, Pescaglia, Montecarlo e l’Istituto di Istruzione Superiore Don Lazzari Stagi di Pietrasanta, mentre l’istituto comprensivo di Bagni di Lucca deve ancora ricevere una valutazione definitiva, in quanto collocato in un’area interna.

I rischi di questa operazione sono già stati ampiamente discussi: oltre a comportare disservizi per le famiglie degli studenti delle scuole soppresse, ci saranno anche delle gravi conseguenze a livello lavorativo. Il ridimensionamento comporterebbe infatti una riduzione del personale scolastico, con conseguenze particolarmente gravi per il personale ATA, ma anche per il personale dirigente, costringendo al ricollocamento di due dirigenti scolastici (attualmente titolari nelle sedi indicate) e di tre DSGA nella sola provincia di Lucca. Non vanno infine dimenticate le conseguenze di carattere didattico/organizzativo: l’accorpamento implica che gli studenti di due diverse scuole vengano riuniti in un unico istituto, con complicazioni a livello amministrativo, di sovraffollamento, di qualità della didattica e di rischio di abbandono scolastico. Ad esempio, l’istituto comprensivo di Altopascio, che conta già 1298 iscritti (limitrofo a Montecarlo), dovrebbe ospitare anche i 491 studenti di Montecarlo, creando così un mostro da quasi 1900 alunni. Inoltre, cosa ne sarà dell’istituto d’arte Don Lazzari Stagi , unico superiore nel comune di Pietrasanta, città che vive di arte? Perché avviare un mega progetto di ristrutturazione dell’istituto e poi sopprimerlo nell’autonomia?

Le discussioni su queste misure verranno rinviate alle singole province, che dal 5 al 14 dicembre potranno avanzare proposte in merito alla riorganizzazione, ma non al numero dei tagli già decisi. Successivamente, queste verranno approvate definitivamente entro il 31 dicembre e, se non ci saranno cambiamenti, si rischia un serio impoverimento del sistema scolastico della provincia di Lucca, ma non solo. Le responsabilità sono da attribuire interamente al governo Meloni, che ha imposto in finanziaria questa riforma, ma non possiamo astenerci dal criticare le scelte della Regione, calate dall’alto senza consultarsi con i territori, i quali sono costretti a subirle nonostante la loro iniquità. Secondo la FLC Cgil Lucca, sarebbe infatti stato più saggio stabilire di concerto con le provincie i criteri di accorpamento delle scuole, limitando il numero di operazioni del genere effettuate nella stessa provincia almeno per quest’anno, visto che sono previsti ulteriori tagli in futuro, e limitando così al minimo i danni. Adesso però, il sindacato non può che lanciare una ferma condanna di queste scelte scellerate e pericolose per il sistema di istruzione, e chiedere un dietrofront, in modo da poterle ridiscutere ed applicare alle peculiarità dei territori.

Firmato: Flc Cgil Lucca

Pulsante per tornare all'inizio