Rossi e Fantappiè: “In piazza contro la Manovra a Firenze il 17 novembre”

“Va cambiata la Manovra del Governo. Toscana penalizzata, in piazza per difendere i diritti di tutti”, sciopero di 8 ore Cgil-Uil con manifestazione regionale a Firenze il 17 novembre (ritrovo ore 9 in piazza Indipendenza, corteo, conclusioni in Ss. Annunziata)

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “La Manovra colpisce il mondo del lavoro, i pensionati, i cittadini in difficoltà. Mobilitazione solo all’inizio”. Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana): “Il lavoro torni al centro degli interessi del Paese, non molleremo finché non arriveranno risposte”

Sui danni del maltempo in Toscana, Cgil e Uil spiegano: “Siamo impegnati nel supporto a cittadini e lavoratori, si attivi un ammortizzatore sociale unico non solo per le aziende ferme ma anche per le persone impossibilitate a lavorare. Le ragioni della nostra protesta sono rafforzate proprio dal dramma delle alluvioni, anche a fronte della decisione del Governo di stornare dal Pnrr i fondi per gli investimenti sulle bonifiche ambientali, sugli assetti idrogeologici e sulla gestione del rischio alluvione. Ora servono subito risorse per gli alluvionati toscani”

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IL VIDEO

Cgil e Uil hanno deciso di dare vita a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno, strutturati su base territoriale e regionale. In Toscana è stato indetto uno sciopero di otto ore (tutti i settori) con manifestazione regionale a Firenze nella mattinata di venerdì 17 novembre (ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza, corteo fino a piazza Santissima Annunziata, dove sono in programma gli interventi dal palco. Il corteo seguirà un percorso lungo via XXVII Aprile, via degli Arazzieri, Via Cavour, Via della Dogana, Via G. La Pira, via Micheli e via G. Capponi). “In piazza per difendere i diritti di tutti”. Attese migliaia di persone da tutta la regione, in pullman o altri mezzi.
Obiettivi della mobilitazione: cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal Governo. L’intenzione è sia di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità della manovra economica sia di chiedere al Governo e alle Istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.
La Toscana, in particolare, esce assai penalizzata dalla Manovra del Governo, più di altre regioni: sono tagliati 31 milioni di euro agli enti locali e 300 sulla spesa per la sanità, si stima un taglio sulle pensioni (una volta a regime le nuove norme) per oltre 30mila toscani. Questo in una situazione già caratterizzata da una prevalenza di lavoro povero e in appalto, con migliaia di toscani senza continuità occupazionale e con paghe a meno di mille euro al mese. Ma sulla Manovra è lungo l’elenco delle cose che non vanno. A partire dal fisco: non si allarga la base imponibile, si mette in discussione il principio della progressività favorendo i più ricchi. Manca la lotta al caro vita: non si affrontano la questione salariale e le cause dell’inflazione ma si inseriscono solo misure spot e non strutturali; serviva invece una detassazione delle tredicesime e degli aumenti contrattuali. Sulla previdenza si peggiora la legge Fornero: per confermare quota 103 si ricalcola la componente retributiva, cosicché se uno va in pensione perde mediamente il 15 per cento, mentre il settore pubblico subisce la revisione delle aliquote, che tocca diritti acquisiti. Ape sociale viene peggiorata, opzione Donna azzerata.

LE ALLUVIONI IN TOSCANA

C’è poi in primo piano la questione, drammatica, delle alluvioni che hanno colpito la Toscana in questi giorni: morti e dispersi, allagamenti, danneggiamenti agli edifici, alle case, agli ospedali, alle fabbriche, ai centri commerciali, ai negozi, alle infrastrutture, mancanze di energia e acqua.
Dicono Cgil e Uil Toscana: “Le ragioni della nostra protesta sono rafforzate proprio dal dramma delle alluvioni, anche a fronte della decisione del Governo di stornare dal Pnrr i fondi per gli investimenti sulle bonifiche ambientali, sugli assetti idrogeologici e sulla gestione del rischio di alluvione. La Toscana, terra di solidarietà, sta cercando di rialzarsi e noi come sindacati, attraverso squadre di volontari, strutture, raccolte di materiali e sottoscrizioni, stiamo provando a dare una mano, così come stiamo assistendo lavoratori e lavoratrici colpiti dalle alluvioni sulle questioni di natura sindacale (permessi, ammortizzatori, sicurezza sul lavoro, eccetera). La crisi climatica c’è e necessita di risposte, sappiamo che senza avere cura dell’ambiente il nostro pianeta non ha futuro, anche per questo è fondamentale investire di più sul contrasto al rischio idrogeologico. E anche qui purtroppo la Manovra latita: grave è la mancata copertura ai tanti tagli operati con la riscrittura del Pnrr. Il Governo si era impegnato a trovare risorse attraverso coperture ordinarie su dissesto idrogeologico, riqualificazione urbana, trasversali ferroviarie, tutte voci e risorse presenti nel vecchio Pnrr e poi tagliate, ma non c’è nessun intervento sulle reali priorità infrastrutturali e di tutela del territorio di cui il Paese ha bisogno. Ora l’esecutivo stanzi subito le risorse per i toscani colpiti dal maltempo: chiediamo l’attivazione di un ammortizzatore sociale unico che copra non solo le aziende che vedono o vedranno sospesa la propria attività, ma anche i dipendenti che non possono raggiungere il loro posto di lavoro, perché hanno avuto la casa invasa dal fango o perché non hanno più l’automobile o abitano in zone con la viabilità interrotta. Infine, ci uniamo all’appello di chi ha chiesto sgravi per i cittadini su tributi, bollette, mutui: il governo dia risposte alla Toscana: servono risorse subito per gli alluvionati in Toscana. Per quanto riguarda le zone alluvionate, riteniamo importante sostenere con la massima partecipazione alla manifestazione l’attenzione sui territori della toscana alluvionata, con la prosecuzione delle attività direttamente finalizzate alla messa in sicurezza delle aree e delle popolazioni colpite dai danni del maltempo (ripristino utenze, spostamento rifiuti, interventi sui fanghi, eccetera)”.

LE DICHIARAZIONI

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “La manovra colpisce il mondo del lavoro, i pensionati, i cittadini in difficoltà. Non combatte le diseguaglianze e non affronta le emergenze del Paese, dalla questione salariale al caro vita, al caro mutui, al caro bollette, fa cassa sulla previdenza – riuscendo nello scempio di peggiorare la Fornero – e taglia sulla sanità, mentre per l’emergenza abitativa non c’è nulla, così come non si affrontano le sfide della crisi climatica e non si investe sulla prevenzione al dissesto idrogeologico. Non aumentano i salari ma la precarietà (tornano i voucher e si liberalizzano i contratti a termine). Inoltre, la nostra regione vive in ogni suo territorio forti rischi sulla tenuta del sistema manifatturiero, una situazione che va affrontata e su cui il governo gioca a nascondino. E i ritardi sul Pnrr possono costare progetti e posti di lavoro. La Toscana viene penalizzata particolarmente dalla Legge di Bilancio: il Governo non ci ha ascoltato e non possiamo non protestare, non c’è scelta, invitiamo le istituzioni e la politica a scendere in piazza con noi perché la misura è colma, come ci hanno detto anche i lavoratori nelle assemblee che facciamo. Siamo nettamente contrari anche all’autonomia differenziata e ai progetti di premierato, e chiediamo iniziative vere per diffondere la cultura della pace nei consessi internazionali. Lo sciopero del 17 novembre è solo l’inizio della mobilitazione”.

Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana): “In Toscana c’è prevalenza di lavoro povero ed in appalto, caratteristica che si ripropone in molte altre regioni: avevamo bisogno di una Legge di Bilancio che desse risposte chiare, soprattutto su lavoro di qualità e stabile, con salari dignitosi, sul rinnovo e la detassazione degli aumenti contrattuali, sulla riforma della Legge Fornero in termini di accesso alla previdenza, con una seria rivalutazione del potere di acquisto delle pensioni. Non vediamo iniziative sulla sicurezza a favore della formazione, all’intensificazione dei controlli, non si vedono programmi di assunzioni di nuovi ispettori. Non ci sono proposte strutturali sugli aumenti salariali, ma solo interventi una tantum per il solo 2024. non è presente un progetto di lotta all’evasione fiscale, che in Italia cuba più di 100 miliardi di euro all’anno secondo stime della banca d’Italia. Chiediamo di valorizzare maggiormente il lavoro che deve ritornare ad essere al centro dei principali interessi del paese; basta privilegiare solo la rendita che in Toscana viene ancora preferita al lavoro. La sanità viene ancora penalizzata con poche risorse a disposizione. Da parte nostra non molleremo di un centimetro fino a quando non verranno prese in considerazione le nostre rivendicazioni. La mobilitazione è appena iniziata”.

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