Emergenza alluvione, Cgil-Uil Prato: “Serve ammortizzatore unico su modello Emilia Romagna”

Apprendiamo dai mezzi di comunicazione delle misure di sostegno promesse dal ministro degli Esteri Tajani per le imprese esportatrici e per quelle collegate della filiera.

Ci risulta che non si sia parlato di ammortizzatori sociali ad hoc, se non per escluderli a vantaggio di sgravi fiscali per le imprese.

Riteniamo che l’esclusione delle organizzazioni sindacali dai confronti con i membri di questo governo, non certamente casuale visto che era già stata attuata in relazione alla visita della ministra del Lavoro Calderone, non sia nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra provincia, che non è fatta solo di imprese, ma anche di quelli che ci lavorano dentro.

Se fossimo stati presenti avremmo richiesto con forza l’attivazione di un ammortizzatore unico, sul modello di quanto fatto in Emilia Romagna, che copra non solo le aziende che vedono o vedranno sospesa la propria attività, ma anche i dipendenti che non possono raggiungere il loro posto di lavoro, perchè hanno avuto la casa invasa dal fango o perchè non hanno più l’automobile o abitano in zone con la viabilità interrotta.

Forse, un governo, dovrebbe interessarsi anche di quella parte del paese che per vivere deve andare a lavorare. E che quando non può farlo per un evento come questo ha bisogno di poter contare su un sostegno al reddito e sulla garanzia che la propria assenza sia giustificata.

Di conseguenza, Cgil, e Uil chiedono con forza l’attivazione di un ammortizzatore sociale unico con le caratteristiche descritte, da attivarsi retroattivamente a partire dal 2 novembre. E che la cosa sia comunicata subito, in modo che aziende e dipendenti sappiano su cosa possono contare.

Per finire comunichiamo al governo, e ai sui ministri, che, quando vengono a Prato, possono tranquillamente incontrarci insieme ai rappresentanti delle categorie economiche. Non abbiamo mai mangiato nessuno. Certo, noi siamo abituati a chiedere conto di quanto promesso. Come faremo con la ministra Calderone, alla quale, se fossimo stati presenti all’incontro, avremmo potuto suggerire modalità efficaci, e già condivise con le associazioni datoriali, di contrasto allo sfruttamento lavorativo.

Abbiamo comunque registrato le sue promesse di intervento che cambiassero la situazione. Ma non ne abbiamo ancora visti i risultati.

Cgil Prato e Uil Prato

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