Licenziamenti all’ex Gkn di Campi Bisenzio (Fi), convocato un tavolo tecnico per il 25 ottobre. Fiom e Rsu: “Siamo pronti a portare il nostro progetto industriale, ma senza un tavolo di crisi parlare di verifica tecnica è un paradosso”
l giorno dopo l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, il Mimit convoca per il 25 ottobre un tavolo tecnico per la verifica del progetto industriale elaborato dagli operai: “Siamo pronti a presentare il nostro progetto, ma questo non potrà mai realizzarsi senza la volontà delle istituzioni a un rilancio industriale del sito, con il ritiro dei licenziamenti, la disponibilità ad investire risorse in un consorzio industriale e ammortizzatori sociali che diano il tempo di portare in fondo questo progetto. Tutto questo può deciderlo solo un tavolo di crisi, per questo la convocazione del 25 è un paradosso”.
Il progetto industriale dal basso va avanti, con ulteriori verifiche e con mobilitazioni di supporto, come la campagna di azionariato popolare per la cooperativa Gff, che ha superato quota 100mila euro: “Ogni verifica del progetto industriale deve tener conto del fatto che questo sta dentro la vertenza. L’intervento pubblico chiuderebbe questa partita in cinque minuti. Il governo dimostri che non vuole una speculazione immobiliare su quest’area”.
Un rischio di speculazione che sembra confermato prima dalla rivalutazione economica dello stabilimento da parte di Melrose e poi dalle ultime variazioni societarie di QF/ex Gkn, con la Pvar, società creata da Francesco Borgomeo controllante di Qf, che ha passato il 50% delle proprie quote alla Toscana Industry Srl, società con la quale condivide una parte dell’oggetto sociale: “l’acquisto, la vendita, la permuta, la costruzione, la ristrutturazione, la gestione di beni immobili”. Tutti dati recuperabili dalle visure camerali.
Alle istituzioni si chiede di rilevare lo stabilimento, con un consorzio industriale a partecipazione pubblica, e concederlo, in affitto o in rent-to buy, alla cooperativa dei lavoratori dentro un condominio industriale complessivo per le aziende che lo vorranno abitare: “Il Ministro Urso dice che bisogna stare attenti a come si utilizzano i fondi pubblici, siamo d’accordo e infatti ricordiamo che a Qf sono stati concessi due anni di cassa integrazione ‘a fondo perduto’, senza alcuna causale, senza piano industriale e senza nemmeno chiedere di ritirare la liquidazione, è stata data liquidità pubblica a un’azienda in liquidazione. Ora chiediamo che l’ammortizzatore sociale venga messo a disposizione della cooperativa dei lavoratori, per realizzare un piano che in dieci anni porterebbe un gettito fiscale positivo complessivo di quasi 50 milioni di euro”.
Nota congiunta Fiom Cgil e Rsu Fiom ex Gkn