Vertenza Harry’s Bar (Firenze), nuova fumata nera oggi al tavolo di crisi

Vertenza Harry’s Bar, nuova fumata nera oggi al tavolo di crisi. La Filcams Cgil Firenze: “Le due proprietà, quella costituita dalla proprietà dell’immobile e quella titolare del marchio, continuano a litigare. E a rimetterci sono unicamente i 13 lavoratori ancora in attesa di ricollocazione”. Richiamo alla responsabilità sociale a tutti i soggetti, appello al Comune per un percorso di confronto su vicende come questa

Vertenza Harry’s Bar: al tavolo di crisi che oggi si è svolto presso la Città metropolitana di Firenze, la proprietà dell’immobile Gin Srl ci ha comunicato che, in seguito all’azione giudiziale promossa dal gestore titolare del marchio Boston 70 S.r.l., si sono interrotte le ricerche del nuovo locatario e quindi che non sarà possibile proporre alcuna ricollocazione del personale, ad oggi eccedente, ben 13 lavoratori.

L’azione giudiziale, che è ancora pendente, gli imporrebbe infatti di ripristinare gli ambienti originari compresa la separazione tra piano terra e primo piano, quest’ultimo di altra proprietà.

Ci è stata dunque rappresentata la continuazione di un contenzioso, quello che ai nostri occhi è apparso fin da subito come quello tra due rendite, quella immobiliare e quella titolare del marchio, che sembra non trovare fine e che indubbiamente scarica interamente sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie la irresponsabilità delle scelte fin qui assunte.

Così si prende tempo e si aspettano le decisioni del tribunale che sul punto dovrà esprimersi a giorni, mentre la società Sina S.p.A., la proprietà del Grande Hotel Villa Medici che gestisce il proprio food & beverage proprio attraverso Harry’s Bar, insiste nel non voler entrare nella vicenda tanto che ad oggi non si è mai presentata al tavolo di crisi, non assumendosi in questo modo almeno la propria quota parte di responsabilità.

Un vero e proprio teatro dell’assurdo dove le proprietà se le danno di santa ragione, i più deboli rimangono con il cerino in mano e, come se tutto questo non bastasse, i rappresentanti delle imprese di settore continuano in generale a denunciare nel discorso pubblico la mancanza di manodopera.

Come sindacato esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali coinvolti e mentre rimaniamo in attesa del nulla osta ministeriale alla richiesta di cassa integrazione per cessazione, che quanto meno coprirebbe le condizioni economiche dei lavoratori fino alla fine dell’anno, sottolineiamo la necessità di ricondurre tutti i soggetti ad una loro precisa responsabilità sociale.

Da questo punto di vista pensiamo sia altresì necessario, proprio a partire da questa vertenza, solo l’ultima in ordine cronologico di vicende analoghe (su tutte: Giubbe Rosse e Giacosa), provare a costruire un percorso di confronto con l’amministrazione comunale affinché si individui la possibilità di ulteriori tutele, oltre a quella già previste, sugli esercizi storici della città in ordine a precise clausole sociali da attivare in casi come questi, clausole che investano tanto le proprietà immobiliari quanto quelle titolari del marchio.

Firmato: Filcams Cgil Firenze

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